Francesco Battagia Belloni ringrazia il Presidente Giangiuseppe Marogna ed Antonio Cagnoli – Segretario perpetuo – della nomina a Socio dell’Accademia, ma rifiuta il titolo di protettore, per le stesse ragioni che lo hanno spinto a rifiutare simile titolo a Padova (di cui allega la lettera di rifiuto) e a Rovigo. Egli è un uomo di Governo il suo giudizio non deve trovarsi legato a aspetti particolari, a meno che non siano nell’interesse di tutta lo Stato.
Scrittura: A mano
1795 Gennaio
Giuseppe Carmagnola ha inviato all’Accademia un suo trattato sulle alluvioni, sul quale Antonio Cagnoli – Segretario perpetuo dell’Accademia – ha fatto due obbiezioni, che il Carmagnola in questa lettera condivide e prega il Cagnoli di presentare all’Accademia il trattato, dichiarandosi disponibile ad accettare tutti i suggerimenti possibili.
1795 Gennaio
Invito del Consiglio di Reggenza dell’Accademia a tutti i soci di proporre nella sessione del 7 Gennaio 1795, un problema da porre in gara per il premio di 18 Zecchini.
1795 Gennaio
“Inventario della produzione dei soci nel corso dell’anno 1794 formato in esecuzione della Parte 8 Gennaio 1790, la quale istituisce due premi annuali.”
1795 Gennaio
Dal libro degli Atti dell’Accademia, una lode sperticata al socio protettore “L’eccellentissimo signor Francesco Battagia Belloni”.
1795 Gennaio
Lettera di un certo Pompeo Fadini (a destinatario sconosciuto) nella quale descrive l’andamento dei prodotti agricolo quali la seta, il frumento, l’uva, la polenta, i legumi, l’olio e i gelsi.
1794 Settembre
Appunto preso durante la adunanza del 10 Settembre 1794, per l’elezione dello storico dell’Accademia per il 1794, che risulta essere Marco Marioni, con 34 voti a favore.
1794 Settembre
Antonio Zen, a nome della Magistratura dei V Savi alla Mercanzia, gradisce e ringrazia l’Accademia per gli annali del 1793.
1793 Giugno
Minuta di una lettera di Antonio Cagnoli (probabilmente indirizzata ad Antonio Righi) che ribadisce, a nome della Reggenza, che l’Accademia è padrona dei gelsi, che non si può cambiare il contratto né in quantità ne in qualità delle piante e che ogni negligenza ricade sull’affittuario.
1794 Agosto
La Deputazione sopra all’Agricoltura del Magistrato dei Beni Inculti, risponde alla lettera dell’Accademia , di cui al punto precedente, lodando la dissertazione del Dott. Pietro Moro e promettendo di interessare l’Ecc.ssimo Senato per una menzione dell’opera sulla malattia dei gelsi.