Cartellina che doveva contenere alcune memorie dei soci per essere messe a protocollo. (Le memorie non ci sono)
Scrittura: A mano
1771 Settembre/Ottobre
L’Accademia di Agricoltura di Padova, ringrazia l’Accademia di Agricoltura di Verona per le due dissertazioni ricevute. (Vi sono più firme, alcune illeggibili, una di Alberto Colombo).
1771 Luglio/Agosto
Michele Aldighieri esprime il suo pensiero a Michelangelo Locatelli circa la malattia dei “Mori” (Gelsi per bachi da seta), sostenendo che la causa è il congelamento delle radici, perché, per ventuno anni, ogni volta che un gelso si ammalava ha riscontrato la corteccia delle radici “ aveva cominciato a smarcirsi”. Si dilunga poi sui vantaggi della pianura per la coltivazione del fieno in quanto nei dossi o nelle valli l’acqua di irrigazione si perde, e fa qualche esempio relativo a diverse località da lui conosciute.
1771 Luglio/Agosto
Miani e Grimani – della Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, informano l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona di aver ordinato al loro Soprintendente all’Agricoltura – (Giovanni Arduino) – di riassumere le memorie dell’Assessore Ignazio Fazio e dell’Accademico Angelo Maria Bilesino, ambedue della Pubblica società di Agricoltura di Feltre, relative alle malattie dei gelsi e dei rimedi possibili.(vedi lettera del 12 Agosto 1771. La data del 22 agosto deve essere quella dell’archiviazione in quanto successiva alla lettera di Arduino)
1771 Luglio/Agosto
Fabio Asquino – segretario dell’Accademia agraria di Udine ringrazia l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona per le due memorie ricevute, ricambia con un opera postuma di Antonio Zanon, ed esalta l’opportunità che le varie organizzazioni siano in contatto fra di loro.
1771 Luglio/Agosto
Giovanni Arduino, Pubblico Sovrintendente all’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, è stato incaricato di estrarre dalle memorie sulle correnti malattie dei Gelsi, di due Accademici della “Pubblica Società Georgica di Feltre”. Ignazio Fazio e Angelo Maria Bilesimo, i rimedi per combattere le malattie e di diffondere tali notizie a tutte le Accademie di Agricoltura. Arduino obbedisce indicando tali rimedi nella lettera in questione.
1771 Luglio/Agosto
Copia della lettera di cui al punto precedente
1779 Luglio/Agosto
La Società di Agricoltura di Rovigo scrive all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona per ringraziarla di due memorie che quest’ultima le ha inviato, e con l’occasione loda il sistema di comunicare per lettera fra le varie accademie, ricorda inoltre che le due province, il Polesine e il Veronese sono confinanti e che sia l’Adige sia il Tartaro attraversano ambedue le province ed una loro regolazione risolverebbe i problemi polesani e quelli delle Grandi Valli Veronesi.
1771 Luglio/Agosto
Antonio Cappello informa l’Accademia di Verona che la Deputazione sopra l’Agricoltura la incarica di preoccuparsi del recupero delle Valli Veronesi. Afferma che esistono già progetti e disegni sulle valli di Tomba, Ronco e Scardovara, uno dei quali riporterà la pubblica approvazione. Promette di esaltare gli studi che si vanno facendo da parte dell’Accademia.
1771 Luglio/Agosto
La Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti a firma Giacomo Miani e Zuanne Grimani scrive all’Accademia per lodare le indicazioni della stessa per le dissertazioni, le osservazioni e le riflessioni sulle valli di Ronco, Tomba e Scardovara, in particolare sottolineano i meriti delle proposte (certamente di prosciugamento) avanzate dal Presidente Luigi Maniscalchi, nonché da Carlo de Madice e da Simon Barbieri.