Giambattista D’Arco ringrazia l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona per averlo nominato Socio
Scrittura: A mano
1773 Sconosciuto
Agostino Negri ringrazia l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona per averlo nominato Socio e desidererebbe avere maggior talento per meglio corrispondere all’onore che gli viene fatto.
1773 Sconosciuto
Fabio Asquino, Presidente della Società di agricoltura di Udine, ringrazia l’Accademia di Agricoltura di Verona per aver inviato la dissertazione a stampa e gli estratti delle altre ammesse al concorso, sulla malattia dei gelsi, promettendo che qualsiasi cosa utile al pubblico verrà dalla sua Società portata all’attenzione dell’Accademia di Verona.
1773 Sconosciuto
Iacopo Alberti invia all’Accademia di Agricoltura di Verona alcuni esemplari di un suo trattato sulla malattia dei gelsi. Non ha potuto concorrere né al premio né all’attenzione dei Soci dell’Accademia perché il libro era già in stampa. Attende comunque il parere dell’Accademia
1773 Sconosciuto
Luigi Maineri di Genova ringrazia l’Accademia di Verona ed il suo Segretario per avergli inviato uno scritto che sembra essere di tipo poetico, in quanto il suo autore era già conosciuto dal Maineri per “..un nobilissimo Poema datomi a leggere da questo nostro sig. Paulo Pallavicini, cultissimo Cavaliere..”. Gli pare che Verona segua nella strada delle lettere il corso segnato dall’illustre Maffei, e si congratula con un paese che ha visitato passandovi e che è di meravigliosa bellezza.
1773 Sconosciuto
la Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, a firma Angelo Memo e da Gian Alvise Mocenigo, riscontra il ricevimento della memoria di Michelangelo Locatelli sulla moria dei gelsi; della memoria di Zaccaria Betti e di Anton Maria Meschini su quanto è necessario per definire la generale descrizione topografica del territorio della provincia di Verona e la memoria analoga di Domenico Paletta. Su questi ultimi argomenti stanno per essere passate all’Eccellentissimo Senato le notizie necessarie per le delibere del caso.
1773 Sconosciuto
G. Viscovo ringrazia Agostino Pignolati e Zaccaria Betti per l’invio della memoria di Michelangelo Locatelli.
1773 Sconosciuto
Antonio Iurra (o Iuvra) Segretario della Società Agraria di Vicenza ringrazia l’Accademia di Agricoltura, di Verona per la memoria di Michelangelo Locatelli sulla perniciosa malattia dei gelsi.
1773 Sconosciuto
Il Magistrato dei Beni Inculti e la Deputazione sopra l’Agricoltura invia al Serenissimo Principe una lunga relazione sulla nascita, sul comportamento, sui risultati ottenuti da parte delle Società Agrarie delle città di Udine, Verona, Vicenza, Rovigo, Feltre, Belluno, Padova, Brescia, Conegliano, Crema e di Salò; Indicando via via le esperienze fatte, le memorie predisposte e pubblicate, i Soci che maggiormente hanno collaborato in progetti e in attività utili alla nazione e al paese.Le firme sono di Anzolo Memo, Pietro Francesco Giustinian, Nicola Barangan, Zan Alvise Mocenigo e Carlo Vincenzo Valmarana.
1773 Sconosciuto
Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia – e l’accademico Antonmaria Marchini, dopo aver fatto presente che l’Accademia di Agricoltura ha sempre rispettato ed ubbidito alle leggi che sono state emanate per fissare i doveri dell’Accademia stessa, sottolineano come in particolare si siano interessare ad ubbidire a quei capitoli che chiedono di definire con esattezza la descrizione dell’intero territorio della provincia. Alcune cose sono state fatte e la Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti ha approvato, ma ha anche, con le lettere del 4 febbraio e del 20 marzo decorsi, invitato l’Accademia a dichiarare alla Sovrana Autorità di cosa abbia bisogno per completare detto lavoro. Le cose più importanti di cui l’Accademia ha bisogno sono: una esatta topografia del territorio, una convenevole libertà per gli Accademici, ed un particolare aiuto dalla “..Sovrana Munificenza..”. L’Accademia possiede alcune carte topografiche ma sono confuse ed imperfette, perciò il territorio della Provincia è stato diviso in tante porzioni affidate a ciascun Accademico cosicché sarà possibile porre tutto minutamente sott’occhio. Vi sono infatti valli palustri da recuperare, fonti male usate o addirittura sconosciute, mulini mal costruiti che provocano anche essi allagamenti e paludi, vi è infine il corso del grande fiume che speso straripa provocando danni ed allagamenti. La libertà richiesta, come seconda cosa, riguarda la possibilità di mutare o proporre di mutare alcuni aspetti della politica economica agricola del territorio, come ad esempio certe limitazioni imposte, certi dazi, ecc. Infine niente potrà essere fatto senza un qualche aiuto in denari, il che costituisce il terzo punto prima enunciato come “Sovrana munificenza”.