Desiderio Pindemonti avverte con lettera gli Accademici che nella richiesta del 5 Ottobre 1774, avanzata da alcuni (di cui non fa il nome), relativa alla possibilità di piantare dei gelsi nelle zone non coltivate e non invadenti le strade, il suo nome è stato inserito per caso e lui si è dato da fare inutilmente per farlo cancellare, in quanto non era sua intenzione contraddire in alcun modo quanto affermato da Magistrato dei Beni Inculti.
Scrittura: A mano
1775 Febbraio
Antonio Cappello, incaricato dalla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti di sovrintendere al funzionamento dell’Accademia di Agricoltura di Verona, si dichiara onorato di tale incarico e promette di seguire con attenzione l’attività dell’Accademia, di procurarle qui mezzi che fossero necessari al suo funzionamento, di porre massima attenzione al problema dell’allagamento delle Valli vVeronesi.
1775 Febbraio
Appunto di Desiderio Pindemonti con il quale afferma che il Presidente dell’Accademia Pignolati ha concordato che la propria dichiarazione (forse quella di cui al punto precedente) sia inviata all’Accademia per essere registrata e che la copia sia inviata all’Eccellentissimo Magistrato perché sia smentito ciò che indebitamente e malignamente è stato interpretato.
1775 Gennaio
Copia di una lettera di Andrea Giulio Corner, componente del Magistrato dei “..V Savi alla Mercanzia..” che chiede al Presidente dell’Accademia Agraria (sic) di sapere quante pecore di stati esteri vivano nei territori della giurisdizione del Presidente stesso (la provincia di Verona), e quante invece si recano negli stati esteri. Chiede inoltre un parere su tale scambio e cioè se sia un bene o un male per i sudditi della Serenissima.
1775 Gennaio
Nicola Brunetti, Cappellano e Vice Direttore della scuola veterinaria di Padova, in assenza del Direttore assente per un viaggio in Dalmazia, risponde alle lettere dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona del 12 e del 27 Dicembre 1774 e conferma di aver accolto i due studenti inviati dall’Accademia, Stefano Ambrogi e Giacomo Berardinelli, dandone avviso , come previsto alla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti. Garantisce che l’assenza del Direttore non pregiudicherà la preparazione degli allievi citati.
1974 Sconosciuto
Relazione della Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti al “Serenissimo Principe” (il Doge?) sulla possibilità e sui problemi relativi all’uso degli alberi dei boschi dei monti Lessini per rifornire la città di Verona di legname, senza doverlo importare dal Tirolo con relativo dazio. La lettera èfirmata da Angelo Memo, Zan Alvise Mocenigo, Gasparo Moro, Lancillotto Renier e Zuanne Corner.
1774 Sconosciuto
Altra lettera interlocutoria della Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, firmata dal solo Mocenigo, circa il problema del prosciugamento delle valli veronesi.
1774 Sconosciuto
Adriano Cristofali relaziona l’Accademia di Agricoltura di Verona sulle livellazioni da lui compiute allo scopo di tracciare il profilo di quell’alveo che dovrà permettere il prosciugamento delle (famose) Valli Veronesi.
1774 Sconosciuto
Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia – descrive in una lunga lettera (probabilmente inviata alla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti) la situazione del legname nella provincia di Verona, ormai distrutto per dar luogo ad altre coltivazioni; alla necessità di ricorrere al legname del Trentino (e ne descrive anche gli aspetti secondari) che arriva in città portato dall’Adige, con grave costo dovuto soprattutto al dazio detto della Stradella mentre quel poco che entra via strada dai territori veneti è inferiore ed è detto “delle Porta”. Quindi illustra la scoperta del fratelli Mazzonelli dei boschi nella Lessinia, soprattutto nei comuni di Chiesa Nuova e di Erbezzo, boschi che non sono stati usati per ricavarne legname, per l’impossibilità di trasporto, non essendoci strade carrozzabili, ed usato dai padroni al massimo per la costruzione di qualche baita. Illustra altresì la loro industriosità per sistemare una strada che passa nella valle detta dell’anguilla, il loro rivolgersi all’Accademia per interessare il governo della Repubblica al problema, di come l’Accademia abbia inviato in loco degli esperti e come questi abbiano approvato l’operato dei fratelli Mazzonelli ed il progetto di usare i boschi della Lessinia per usarne il legname, indica infine le cose da fare fra cui la più importante è quella di costruire una vera e propria strada dai comuni di Chiesa Nuova e di Erbezzo fino a Lugo.
1774 Sconosciuto
Lettera interlocutoria da parte della Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, e firmata dai soliti Memo e Mocenigo, nella quale lodando l’Accademia per il lavoro già fatto sul prosciugamento delle Valli Veronesi, semplici misurazioni e livellamenti, la invitano a continuare per aspettare ulteriori finanziamenti da parte di una non precisata Conferenza istituita per il problema.