Copia di una lettera scritta da Angelo Carminati – Capitano e Vice Podestà di Verona – alla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti dove risponde ad alcuni dei quesiti che detta Magistratura aveva inviato a lui e all’Accademia (vedi lettera del 28 Aprile 1775).
Scrittura: A mano
1775 Maggio
Gasparo Moro e Lancillotto Maria Renier, a nome della Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, approvano il progetto relativo al prosciugamento delle valli veronesi, ed anzi sollecitano il Colonnello Lorgna ad ultimare i lavori già affidatogli. Si congratulano per la nomina e l’elezione dei nuovi Soci alle cariche accademiche, certi che questi proseguiranno l’opera dei predecessori. Infine comunicano che al Segretario perpetuo dell’Accademia – Zaccaria Betti – e ai suoi discendenti è stato assegnato il titolo di Conte con lo stesso decreto che stabilisce le opportune provvidenze nei confronti di chi coltiva tratti delle pubbliche strade o altri fondi pubblici destinati al pascolo del bestiame.
1775 Maggio
Copia di una lettera della Pubblica Accademia di Agricoltura di Verona ad Angelo Carminati, Vice Podestà e Capitanio di Verona, firmata da Leonardo Brenzoni, Michele Angelo Locatelli e da Zaccaria Betti – Segretario perpetuo. La lettera tratta del problema del “Pensionatico” (cioè del diritto di pascolo senza limiti sui terreni non coltivati) affermando che mai nel Veronese era stato sottoposto ad una legge sul pensionatico, come affermano invece i pastori dei sette comuni (non dice quali) che si rifanno a certi privilegi concessi prima dai signori della Scala e poi dai Visconti, ma né Mastino, né Alberto della Scala né poi hanno parlato di un tale esorbitante pretesa, ma limitandosi a parlare di approvvigionamento del sale sciogliendoli dalle fazioni coi vicentini. Passati poi quei territori sotto il dominio veneto con le “ducali” del 1404 furono confermati i privilegi, ma senza parlare di pensionatico, ed altresì il consiglio dei Dieci nel 1659, nel 1662, e nel 1664 si limitò ad assolvere quei Comuni dalle molestie dei conduttori dei dazi. La lettera continua con le varie leggi riguardanti i privilegi dei sette comuni, alla fine della quale risulta che se un possessore di terre vuole ospitare delle pecore non sue può farlo, ma tele uso è comunque dannoso in quanto le pecore escono dal territorio concesso e pascolano sulle strade e su terreni coltivati. Se, come avviene nel Bolognese, i padroni dei territori che ospitano le pecore fossero tenuti a ripagare i danni forse il fenomeno si attenuerebbe.
1775 Maggio
Copia di una lettera che Alvise Mocenigo, Duce dei veneziani scrive al nobiluomo Angelo Carminati, Capitanio di Verona, per chiedere, magari con l’aiuto dell’Accademia Agraria, “..quando costà vi fosse ”, di comunicare eventuali alienazione di terreni , alvei, strade, di pubblico diritto regio da parte di qualunque magistrato, ufficio o carica, che invece debbano restare liberi a beneficio delle popolazioni suddite per l’alimento del bestiame come stabilito dall’Eccellentissimo Senato.
1775 Maggio
Un personaggio veneziano dalla firma illeggibile scrive a Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia di Agricoltura di Verona – per ringraziarlo della lettera che gli ha inviato contenente i progetti fatti da Felice Gaioni sul prosciugamento delle Valli Veronesi, ed elegia l’operato dell’Accademia sempre instancabile nel cercare il modo di aumentare la ricchezza pubblica e privata; e si impegna a favore dell’opera progettata.
1775 Maggio
Copia del decreto del Senato in data 20 Maggio 1775 le cui decisioni vengono ripetute nel documento di cui al punto precedente.
1775 Sconosciuto
Un certo Pier Antonio Zuanni, scrive a Simon Bombieri (che chiama cugino) per dire che, visto che deve essere fatta una nuova strada lungo la riva del progno, egli non intende contrariare quanto già accordato dagli altri confinanti, in cambio di quella contribuzione che sarà accordata per tutti.
1772 Sconosciuto
Simone Bombieri afferma di essersi recato a Lugo su commissione dell’Accademia di Agricoltura, e di aver incontrato in varie case i padroni dei boschi e delle terre attraverso le quali sarebbe passata la nuova strada e tutti si sono impegnati con la firma o con una croce a permettere il passaggio della strada stessa.
1775 Maggio
Gasparo Moro e Lancillotto Maria Renier a nome della Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti chiedono al Presidente dell’Accademia di Agricoltura di Verona alcune notizie sul numero degli ovili da pecore esistenti nel territorio veronese, sul numero delle pecore esistenti sul territorio e su quante vi siano state nel corrente anno. Tutto ciò per una “..Conferenza…” (ossia un incontro) fra varie magistrature fra cui quella dei V Savi alla Mercanzia e naturalmente la loro.
1775 Sconosciuto
Risposta dell’Accademia di Agricoltura di Verona, firmata da Giovanni Sagramoso, Felice Gaioni, Carlo de Madice, e Zaccaria Betti, ai quesiti della Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti posti nella lettera di cui al punto precedente.