La Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, a firma Gasparo Moro e Lancillotto Maria Renier, ringraziano l’Accademia per la lettera del 4 c.m. che accompagnava la scrittura del nobile Felice Gaioni con tutti i dati, mappe, misure, costi, per l’essiccazione delle valli veronesi, ma ritengono opportuno chiedere il numero e il nome di coloro che da tale prosciugamento ricavino direttamente o indirettamente un utile. Esprimono poi il gradimento per le copie a stampa dell’egregio Socio Giovanni Verardo Zeviani, che sembra aver dissertato sulla salute dei bambini.
Scrittura: A mano
1775 Sconosciuto
La Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, a firma Gasparo Moro e Lancillotto Maria Renier, nel trasmettere il decreto dell’Eccellentissimo Senato del 2 Settembre, invitano il nuovo Podestà di Verona di seguire ed incoraggiare la costruzione della strada dai Lessini a Verona, di venire in aiuto all’Accademia nel gestire il traffico del legname. Gli aggiunge inoltre la decisione del premio per i Mazzonelli che per primi hanno scoperto ed usato il legname della Lessinia. (Il documento è copiato dalla originale conservata nella Cancelleria Prefettizia Superiore di Verona.)
1775 Settembre
Lettera in Spagnolo nella quale il barone di Avalat ringrazia il Presidente dell’Accademia di Agricoltura di Verona di averlo nominato socio dell’Accademia stessa.
1775 Sconosciuto
Delibera dell’Eccellentissimo Senato che approva la costruzione della strada dai monti Lessini a Verona e ne detta le regole, che approva l’uso del legname affidandone il controllo all’Accademia, che approva il premio di trecento Ducati ai fratelli Mazzonelli che per primi hanno scoperto la possibilità di usare la legna della Lessinia.
1775 Sconosciuto
Gli Accademici Agostino Pignolati, Giovanni Sagramoso, Felice Gaioni e Zaccaria Betti rivolgono al Podestà di Verona una lettera nella quale, dopo aver descritto i problemi relativi alla costruzione ed adattamento della strada che dai boschi della Lessinia conduce a Verona, chiedono l’appoggio dell’autorità per tutte le risorse necessarie a risolvere il problema.
1775 Sconosciuto
Copia della relazione predisposta dalla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti per l’Eccellentissimo Senato della Repubblica Serenissima in materia degli argomenti riguardanti il legname delle selve Lessine e del suo trasporto in città di Verona.La lettera è firmata da Lancillotto Renier, Zuanne Corner, Agostin Garzoni e Lunardo Dolfin
1775 Luglio
Copia della relazione dell’Ing. Lorgna alla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti sull’essiccazione delle Valli Veronesi. Relazione molto approfondita che riempie circa quindici facciate, e nella quale il Lorgna anzitutto racconta la storia delle paludi così chiamate, citando addirittura un passo di Tacito negli Annali, di Plinio che pensa che il fiume Tartaro, con parte dell’Adige rifluisse in un ramo del Po, detta Fossa Filistina, uno dei sette rami con i quali si pensava che il Po sfociasse nel mare. Descrive poi le paludi o valli con tutte le misure da lui stesso rilevate, ed infine propone alcune soluzioni che coinvolgono sia il Fiume Tartaro, sia l’Adige sia in Canal Bianco.
1775 Sconosciuto
Copia della lettera con la quale Angelo Carminati – Capitano e Vice Podestà di Verona – invia alla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti la lettera con gli allegati che gli è stata scritta da Zaccaria Betti sul problema della strada dai monti Lessini alla città di Verona e di cui si è indicato nei punti precedenti.
1775 Sconosciuto
Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia – scrive al Capitano e Vice Podestà di Verona per spiegargli come sia possibile non solo costruita una strada che permetta il trasporto del legname scoperto nei boschi della Lessinia in città, e a questo scopo gli allega copia di atti e statuti esistenti già da tempi molto lontani, il primo è del 1224, ed anche dichiarazioni di Ingegneri sulle loro attività di allargamento delle strade esistenti.
1775 Sconosciuto
Copia della lettera di Zaccaria Betti al Capitano e Vice Podestà di Verona citata precedentemente con la stessa data.