Copia tratta dal “registro soggetti diversi” della cancelleria prefettizi di Verona, di una lettera inviata al Vescovo della diocesi per invitarlo ad assegnare a parrocchie indigenti i benefici ecclesiastici rimasti vacanti per la morte dell’Abate Agostino Ruffo, come previsto nei decreti dell’Eccellentissimo Senato del 1773 e del 1775.
Scrittura: A mano
1776 Marzo
La Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, a firma Antonio Cappello e Andrea Morosini, informano l’Accademia di Verona che per la morte dell’Abate Agostino Ruffo sono rimasti disponibili cinquantacinque benefici che possono essere distribuiti alle parrocchie territoriali indigenti, si che i “villici” non siano più costretti a mantenere i loro Parroci come previsto da alcuni decreti dell’Eccellentissimo Senato (2 Settembre 1773 e 20 Maggio 1775). Per tale incombenza è stato incaricato il Prefetto, ma l’Accademia deve riferire alla carica suddetta tutte quelle notizie e informazioni che possano agevolarne il compito.
1776 Sconosciuto
La deputazione dell’Accademia di Agricoltura di Verona, creata per studiare e risolvere i problemi del tagli e del trasporto del legname dei monti Lessini, scrive al Podestà di Verona per illustrargli come è opportuno procedere alla costruzione ed al mantenimento della strada coinvolgendo i comuni attraversati dalla strada stessa.
1776 Dicembre
Altro foglio nel quale diverse persone riferiscono quando vengono licenziati i braccianti nelle varie località.
1776 Gennaio
Felice Gaioni ha preparato la risposta da dare alla lettera del 16 Settembre 1775 della Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti (vedi), dove si chiedeva l’elenco di coloro che avrebbero tratto beneficio dal prosciugamento delle cosiddette “valli veronesi”, e con l’aiuto di Adriano Cristofoli e di Simone Bombieri ha anche disegnato una mappa dei territori in questione, e trasmette il tutto all’Accademia di Agricoltura. (la mappa non c’è)
1766 Fino al 1973
Copia di una lettera, scritta da Giovan Battista Pandolfi all’agente della Famiglia Zenobio, con la quale informa detta persona del contratto stabilito con Giacomo Scandola, contratto che permette al Pandolfi di tagliare le piante del bosco in possesso dello Scandola e situate in Val Lagarina. La lettera inoltre propone che analogo contratto venga stabilito fra Pandolfi e i Zanobio, con un dubbio da parte dello scrivente che il controllo sull’operato del Pandolfi con le piante di Zenobio possa essere lo stesso Scandola, anche se per un solo anno, ed è questo il vero motivo della lettera, che lo scrivente non vuole in alcun modo urtarsi con lo Zenobio.
1776 Marzo
Copia di una lettera apparentemente del Senato e indirizzata al Capitanio e Vice Podestà di Verona per comunicare l’approvazione della decisione del “…Diocesano Prelato…” di assegnare alla parrocchia di S.Maria di Raldon e ad altre ventisei povere parrocchie i benefici ecclesiastici come previsto dalle “…Pubbliche massima ”.
1775 Sconosciuto
Delibera – probabilmente del Podestà di Verona – con la quale si concedono mille Ducati d’argento per la costruzione della strada dai Lessini a Verona purché i possessori dei boschi diano l’assenso al taglio degli stessi e i comuni interessarti diano l’assenso al passaggio della strada sul loro territorio.
1775 Sconosciuto
Un certo Felice Bombarda, che ha già fatto alcuni acquisti di legnami dai fratelli Mazzonelli, afferma di tagliare ancora 150 piante attenendosi alle regole disposte dall’Accademia di Agricoltura, di Verona.
1771 Luglio/Agosto
Copia di una lettera nella quale la Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti continua a ricevere e ad apprezzare i progetti per il prosciugamento delle Grandi Valli veronesi , corredati di mappe e dei profili delle livellazioni che dovrebbero scaricare l’acqua nel Po, predisposti da Felice Scipioni, da Doriano Cristofoli, e da Simon Barbieri. Desidera peraltro sapere di chi saranno i terreni una volta prosciugati, ed incarica l’Accademia di Agricoltura di Verona di predisporre tale elenco.