Il consiglio della città di Verona chiede all’Accademia di Agricoltura di studiare le soluzioni possibili per evitare lo straripamento dell’Adige, come è avvenuto nei giorni 29 e 30 Settembre u.s., provocando gravi danni, e come è avvenuto spesso negli ultimi tempi.
Scrittura: A mano
1776 Dicembre
Giuseppe Orus – Presidente del “Pubblico Collegio Zoojatrico” – raccomanda all’Accademia di Agricoltura di Verona lo studente Stefano Ambrosi per un finanziamento essendo l’unico allievo del collegio non finanziato da alcuno.
1776 Dicembre
Stefano Ambrosi, – allievo del collegio zoojatrico di Padova ma veronese – si rivolge all’Accademia di Agricoltura di Verona per chiedere un qualche sussidio mensile per permettergli di ben figurare allo stesso livello dei compagni in quanto la sua famigli non può aiutarlo e promette in cambio impegno nello studio delle materie veterinarie che possono interessare anche i soci dell’Accademia.
1776 Dicembre
Lettera di Stefano Ambrosi analoga a quella di cui al punto precedente.
1776 Dicembre
La Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, a firma Antonio Cappello ed Andrea Morosini, chiede all’Accademia di Agricoltura di Verona di verificare l’istanza di un certo Tomaso Fava che sostiene essere riuscito a sconfiggere il morbo dei Mori (Gelsi per bachi da seta) nella località offertagli da Agostino Pignolati, Presidente dell’Accademia, verifica che, se positiva, gli permetterà di conseguire numerosi premi offerti da varie Potenze. Chiede inoltre lo stato di avanzamento delle opere da effettuarsi nelle selve Lessinie per le quali sono stati concessi dalla Repubblica mille Ducati.
1776 Sconosciuto
Giovanni Arduino (lo stesso del documento di cui al punto precedente) informa la stessa autorità di cui al punto precedente (si può supporre sia il Podestà di Verona) di aver riferito ad un imprecisato Magistrato l’espediente pensato dal ricevente sul come correggere gli errori della delibera del 31 luglio 1776 (vedi) senza disturbare la “..Sovrana Autorità..”. Inoltre gli comunica di aver consegnato al “..massaro..” della cancelleria di Verona i mille ducati convenuti per la costruzione della strada dai monti Lessini alla città.
1776 Sconosciuto
Una cinquantina di abitanti di Chiesa Nuova, proprietari e non di boschi, riuniti davanti ai notai Domenico Brunetti e Donato Brunetti (Cugini) sempre di Chiesa Nuova, presa cognizione delle delibere della Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, che assegna all’Accademia di Agricoltura di Verona la gestione del taglio del legname dei boschi dei monti Lessini rivolgono in maniera ufficiale all’Accademia stessa una serie di impegni tesi a salvaguardare i propri interessi nel settore
1776 Agosto
Tal Vincenzo Bozza informa il Segretario perpetuo dell’Accademia di non poter accettare l’incarico che gli è stato affidato per l’incompatibilità con i numerosi obblighi del suo stato.
1776 Sconosciuto
Giovanni Arduino, rivolgendosi ad un imprecisata autorità (che chiama semplicemente Conte) lo avverte che Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia – gli ha fatto notare alcuni errori nella “Terminazione”, (ossia delibera, vedi documento del 31 luglio 1776), ma che detti errori non possono essere corretti “..senza il concorso della Sovrana Autorità..” e resta in attesa con urgenza della decisione in proposito.
1776 Sconosciuto
Antonio Mazzonelli afferma che il giudice Gabriel della Rina ha ordinato al sig. Felice Giacon Berti (?) di accomodare il tratto di strada tra Poiano e Lugo.