Copia di un Mandato del “Capitanio” e Vice Podestà di Verona, Antonio Piovene nel quale su indicazione dell’Accademia dà mandato a Matteo Faccio di svolgere le funzioni di “Soprastante” per vigilare sull’esatto adempimento delle norme stabilite per il taglio e il trasporto degli alberi dei monti Lessini, e per questo gli da l’autorizzazione ad adoperare lo “Schioppo” o “delle armi lunghe permesse dalla legge”
Scrittura: A mano
1779 Marzo
Copia di una lettera, datata 16 Marzo 1779, indirizzata al “Serenissimo Principe”, nella quale viene denunciata da parte di un certo Angelo Giacomazzi, a nome dei proprietari dei boschi della località di Chiesa Nuova e di Erbezzo, nei Monti Lessini, la malafede dell’Accademia di Agricoltura di Verona, che non solo ha estorto agli stessi proprietari l’assenso al taglio del legname con due soldati che accompagnavano il suo agente, ma non ha tenuto conto della contrarietà dei comuni citati alla costruzione della strada.
1779 Marzo
Relazione di un socio dell’Accademia di Agricoltura di Verona che non si firma, sull’esame di una macchina presentata dal sig. Giacomo Schiapardina, macchina per prelevare l’acqua del fiume per irrigare. Il responso è positivo ed accompagnato anche da un bilancio fra costi e benefici.(la lettera del Novembre 1778, nella quale viene descritta la macchina è attribuita a “Giacomo Schiappardina”, ovviamente uno dei due nomi è errato)
1779 Sconosciuto
La ditta Guidottini e Faccioli dichiara la spesa incontrata per il taglio di 500 piante e l’assortimento di pezzi che ne sono stati ricavati.
1779 Sconosciuto
Documento uguale nel significato a quello di cui al punto precedente, ma più dettagliato.
1779 Sconosciuto
Nicola Mazzonelli notifica ad un certo “Massaro” di non è chiaro cosa, che intende tagliare duecento piante nell’anno corrente.
1979 Sconosciuto
Due copie di una vibrata protesta non firmata degli abitanti di Chiesa Nuova contro il taglio degli alberi dei boschi di loro proprietà con alcune accuse di falso e di mendacio verso l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, scritte con diverse grafie.
1779 Sconosciuto
Agostino Pignolati, su richiesta della deputazione dell’Accademia alle selve Lessine, stabilisce che il prezzo delle piante nella selva di campo rotondo sia di 2 Lire e 10 Soldi.
1779 Febbraio
Ignazio Saibante – Nunzio della città di Verona – scrive all’Accademia o meglio al suo Segretario perpetuo per ragionare sul pagamento del quinto anno al collegio veterinario di Padova. Dalla pessima grafia è difficile comprendere quale sia il pensiero dello scrivente, l’ipotesi più probabile è quella di una lettera interlocutoria nella quale si esaminano sia la possibilità di pagare da parte dell’Accademia l’anno di corso non previsto, sia il rischio che lo stesso non sia l’ultimo.
1779 Febbraio
Strana lettera firmata da “Li Rifformatori (?) dello Studio di Padova” nella quale vengono ripetuti i motivi per i quali il corso di veterinaria è stato prolungato di un anno e per questo i due allievi veronesi devono restare a Padova a spese dell’Accademia.