La Pubblica Accademia di Agricoltura di Vicenza informa che non essendo pervenuta alcuna memoria sul quesito relativo a come far lavorare meglio “ le possessioni ” sia per i proprietari che per i coloni, l’argomento viene riproposto ed il termine per la consegna delle memorie diviene fine Maggio 1780. Il premio viene alzato ad una medaglia di 16 zecchini.
Scrittura: A mano
1779 Settembre
Estratto dagli atti del consiglio della città di Verona, nel quale dopo molte cerimonie espresse verso il Senato della Repubblica di Venezia ed aver incensato il lavoro di Zaccaria Betti sulla memoria relativa ai problemi dell’Adige, Francesco Donado – Vice Podestà di Verona – propone di nominare tre cittadini esperti, e certamente scelti fra i soci dell’Accademia di Agricoltura di Verona, allo scopo di indicare i mezzi atti ad evitare o ridurre lo straripamento dell’Adige. Tali cittadini sono: Giuseppe Marogna, Geronimo .. e Agostino Pignolati (i nomi sono indicati tradotti in latino maccheronico). Agli stessi viene data quella che veniva chiamata “Terminazione” cioè la spiegazione più o meno dettagliata del compito loro affidato.
1779 Agosto
Lettera dell’Autorità Veronese (la firma è illeggibile) a tutti gli accademici, affinché controllino che i Comuni ricadenti nella loro partizione versino quanto dovuto alla Zecca, in funzione delle loro entrate e controllino altresì che percepiscano la maggiore possibile rendita.
1769 Sconosciuto
Agostino Pignolati scrive all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, per denunciare la penuria del legno, indicandone la causa soprattutto nella libertà che tutti hanno di tagliare gli alberi nei boschi comunali e proponendo che venga promulgata una disposizione che vieti tele libertà.
1779 Sconosciuto
La ditta Guidottini e Faccioli chiede all’Accademia il rimborso di 20 Lire pagate a Giovanni Belorio per il mantenimento della strada della Lessinia
1779 Sconosciuto
Documento in latino (maccheronico) presentato al Vice Podestà di Verona da un avvocato (dal nome illeggibile) che rappresenta un certo sig. Franco Rizzi e col quale richiamando tutta una serie di leggi e di norme stabilite dall’autorità della Repubblica, diffida chiunque ad operare qualsiasi fatto illecito (evidentemente con danno del citato sig. Rizzi).
1779 Sconosciuto
Francesco Olibon scrive a Matteo Faccio chiedendo un incontro per la stessa sera o per l’indomani mattina.
1779 Sconosciuto
Due copie di una decisione del nuovo “Capitanio” e Vice Podestà” di Verona – Francesco Donà riconosce il diritto di Francesco Oliboni di impedire il taglio dei suoi alberi da parte dei Fratelli Mazzonelli e di Giovanni Smania ed ingiunge con due documenti identici di desistere dal “praticare veruna immaginabile nocività” alle proprietà dell’Oliboni pena essere chiamato a risponderne in criminale giudizio.
1779 Sconosciuto
Certo Ignazio Saibante ringrazia l’Accademia di Agricoltura di Verona per averlo incaricato di rappresentarla presso le autorità della Repubblica circa la protesta dei “villici” proprietari dei boschi di Chiesa Nuova, e di avergli inviato tutta la documentazione necessaria. Ritiene peraltro di attendere prima il parere della Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, i cui componenti sono ora fuori città.
1779 Sconosciuto
Antonio Piovene – Capitano e Vice Podestà di Verona – trasmette al Senato della Serenissima la relazione dell’Accademia di Agricoltura del primo Maggio corredandola di tutta una serie di considerazioni che sollevano la stessa da qualsiasi responsabilità sia ricordando le “Ducali” (delibere aventi vigore di legge) del passato sia svelando il vero motivo della protesta che è quello di poter vendere il legname ai Tirolesi che poi lo avrebbero rivenduto alla città di Verona con prezzi molto alti. Sottolinea infine che solo 26 abitanti di qui posti hanno fatto ricorso mentre i proprietari delle selve sono 92, ed aggiunge che ancora nessuno dei 26 è stato interessato al taglio delle proprie piante.