Matteo Faccio Scrive a Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia – per dirgli di aver autorizzato un certo Antonio Bela – “forestiero” – a tagliare cento piante senza averne avuto licenza dall’Accademia e addirittura senza averle bollate prima del taglio. Ciò deve aver fatto arrabbiare sia Scandola che Oliboni e il Faccio chiede come deve comportarsi.
Scrittura: A mano
1780 Maggio
Bando a firma Francesco Donato – Capitanio e Visi ce Podestà di Verona – nel quale avvisa che due decreti del Senato hanno proibito elemosine, questue tasse e imposte fuori dello stato veneto, né devono essere effettuate messe, devozioni ed altri pii suffragi, in quanto tutto ciò deve restare nella nazione nella quale per Grazia Divina “ fiorisce in cospiquo modo la religione Cattolica ”. Vietato anche il pellegrimnaggio per il “…Perdon d’Assisi ”.
1780 Sconosciuto
Giovanni Smania chiede all’Accademia di Agricoltura di Verona di poter tagliare 1500 piante nell’anno in corso (1780) nelle seguenti località: Valbusa, Valdilera, Folignano e Campo Rotondo.
1780 Aprile
Deve trattarsi di una copia di una lettera di Paolo Rainerio “Dux Venetiarum” e data dal Palazzo Ducale, indirizzata al Vice Podestà di Verona Francesco Donato, nella quale viene raccomandato a quest’ultimo di dare tutti gli aiuti in materiale e in persone al nuovo incaricato di studiare il problema delle Valli inondate dall’acqua, che viene trasferito a Verona. In calce con grafia del tutto differente si legge a malapena: “ ..2 Maggio 1780 .. – fu estratta la parte dell’autentica ..”
1780 Aprile
Lettera che la Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, a firma Zuanne Corner e Franco Tovazzi (?), invia all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona per comunicarle che dopo aver studiato il progetto della bonifica delle Valli Veronesi, che prevede lo scolo delle acque attraverso l’Adigetto, proposta studiata dal conte Antonio Montanari e dal marchese Alessandro Carlotti, con la partecipazione dell’Ing. Simone Bombieri, è stato deciso di affidare al colonnello degli ingegneri Anton Maria Lorgna la verifica del progetto in questione con l’aiuto di quei soci che l’Accademia vorrà indicare. Intanto peraltro, tenuto conto che il Lorgna deve seguire parecchie commissioni gli incaricati dell’Accademia possono cominciare la verifica anche da soli.
1780 Aprile
Lodovico Manin – Aggiunto al Magistrato dei Beni Inculti e deputato alle Valli Veronesi – nella lettera all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, loda l’opera del Socio Onorario Plinio Antonio Roveda che ultimamente ha effettuato degli scandagli del fiume Tartaro che possono essere utili alla bonifica delle Valli Veronesi.
1780 Aprile
Francesco Donato accompagna con propria lettera, indirizzata ai “Riformatori” (?) dello studio di Padova la richiesta dei due alunni del collegio veterinario, sostenendo il loro diritto ad esercitare la professione di veterinari a Verona e nello Stato Veneto.
1780 Marzo
Gabriele Dionisi – Presidente dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona – si è recato a Venezia per incontrare con il Nunzio, sig. Saibante, il sig. Alvise Emo, nominato Aggiunto al Magistrato dei Beni Inculti per la riduzione delle acque nelle Valli. Dionisi riferisce al Segretario perpetuo dell’incontro nel quale lui si è mostrato ossequioso alle decisioni del Dionisi ed ha avuto una risposta benevola e piena di considerazione per l’Accademia, il che lo convince che tale signore sia “..scevro da quella malattia, che pare accompagni li geni sublimi di fidarsi solamente di se medesimi ” e pertanto sia disposto ad utilizzare l’esperienza dell’Accademia stessa.
1780 Marzo
Lettera da Venezia di Alessandro Carlotti, che deve essere stato incaricato di rappresentare in qualche modo l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, al Segretario perpetuo dell’Accademia stessa per ringraziare dell’incarico avuto, per protestare la propria inesperienza e il sollievo dell’aiuto promessogli dal Nunzio di Verona (certo Sig. Saibante). Intanto informa l’Accademia che l’affare delle Valli Veronesi da prosciugare resta sospeso in attesa di un esperto che le visiterà a Castagnaro, e che l’affare che pende presso i V Savi prenderà il suo corso in base alla lettera che detta Magistratura scriverà.
1780 Marzo
Giuseppe Orus – Direttore del “Pubblico Collegio Zoojatrico” invia a Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia – una lettera nella quale afferma che Giacomo Berardinelli e Stefano Ambrosi hanno frequentato con successo il corso di veterinaria e quindi possono, come desiderano, operare nella loro città la professione, soprattutto se incoraggiati ed aiutati dall’Accademia. Approfitta per far notare che sono restati nel collegio alcuni mesi oltre i cinque anni e quindi restano da pagare ancora le rette per il tempo indicato.