Il Magistrato dei V Savi alla Mercanzia gradisce il quesito posto a concorso per l’anno 1784 (di cui al punto precedente) e ne ringrazia l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona.
Scrittura: A mano
1783 Agosto
Copia di un atto del consiglio della città di Verona che stabilisce, dopo aver letto il parere dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, che i proprietari di terreni possono licenziare i propri lavoranti solo il giorno di S. Giacomo e cioè il 25 Luglio, salva restando loro la possibilità di licenziarli in altro momento per giusta causa.
1783 Sconosciuto
Bilancio fra ciò che l’Accademia di Agricoltura di Verona deve pagare per la manutenzione della strada e quanto deve avere per il taglio delle piante ancora dal 1781. Poiché il saldo è a favore di Giovanni Smania per Lire 411,6, l’Accademia ordina alla ditta Faccioli di pagare tale somma in ragione di un debito pregresso. Smania il 20 luglio controfirma sullo stesso foglio la ricevuta delle 411, 6 Lire.
1783 Giugno
Certo Zuanne Vallonghi, scrive a Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia – su pressioni di Alessandro Carlotti, suo ottimo amico per garantire il proprio impegno nel sostenere gli affari dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona.
1783 Giugno
la Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, a firma Civran ed Emo in una lunga lettera all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, conferma l’opportunità che Giacomo Berardinelli – veterinario – porti due apposite spalline sull’uniforme per essere riconosciuto, nonché tutta una serie di speciali bottoni. Inoltre approva ed emana la norma che sia fissato il giorno di S.Antonio, il 13 Giugno, come data per dare licenza da parte dei proprietari ai loro lavoranti, ed anche che sia il 25 luglio l’ultimo giorno di lavoro, a parte i casi in cui il lavorante abbia commesso mancanze o abbia dato altri validi motivi.
1783 Maggio
Il Magistrato dei V Savi alla Mercanzia, con firma illeggibile, ringrazia l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona per le lettere del Settembre passato nelle quali si denuncia il pericolo che il francese “Dovarch” cessi la propria opera e quindi si perda la capacità di “ restaurare ” le “ forbici di Sedan ” necessarie alla perfetta cimatura dei panni. Chi scrive ha compreso l’importanza che il Dovarch potrebbe preparare due o quattro allievi, capaci poi di fare manutenzioni alle forbici per tutto il Veneto, e quindi la necessità di pagare la spesa di tali lezioni con i soldi dello stato, ma si riserva di deliberare quanto potrà essere conveniente alla materia.
1783 Maggio
Piero Alberti, nel ritenere eccessivi i complimenti rivoltogli dall’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, con una lettera consegnatagli da Alessandro Carlotti, conferma il proprio impegno nell’appoggiare qualunque disegno dell’Accademia stessa.
1771 Luglio/Agosto
copia di una lettera di Agostino Barbarigo, aggiunto alla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti e incaricato al riassetto delle Valli Veronesi, loda, in una lettera all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, l’aiuto fornitogli dall’Accademico Alessandro Carlotti “Cavaliere di Malta” sul problema di cui è stato incaricato, ed anche tutte le memorie e le indagini condotte dai Soci dell’Accademia stessa.
1783 Maggio
Agostino Barbarigo, nella sua qualità di Deputato Aggiunto al Magistrato dei Beni Inculti per le Valli Grandi scrive all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona per ringraziare della lettera consegnatagli da Alessandro Carlotti e confermando il proprio impegno per cercare di risolvere il problema delle valli come la stessa Accademia certamente desidera.
1783 Maggio
Originale della lettera del Magistrato dei V Savi alla Mercanzia di cui si parla nel documento di cui al punto precedente.