Lettera di G. Angelo Delesanis probabilmente al Presidente o al Segretario perpetuo dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, nella quale anzitutto precisa che la distanza dei meridiani fra Milano e Parigi è di 27′,25” e non di 27′,23” come ha malamente pubblicato la stampa (?). Confessa poi che il tubo di vetro di sei piedi, che gli serviva da cannocchiale per studiare le aberrazioni e la velocità della luce attraverso l’acqua, si è rotto e questo gli impedisce di continuare gli studi in quanto le osservazioni devono essere fatte nelle stesse circostanze. Esprime speranza che il nuovo Sovrano (deve trattarsi di Leopoldo II, già Granduca di Toscana, che segue al fratello Giuseppe II, da poco defunto.) continui a far camminare “le cose sul piede di prima”.
Scrittura: A mano
1790 Febbraio
Antonio Cagnoli – Segretario perpetuo dell’Accademia – viste accolte le sue proposte fatte al Consiglio di Reggenza il 2 Gennaio 1790, avanza altre due proposte che prima enuncia in generale poi, in documenti indicati con le letere E ed F, approfondisce e dettaglia. Il primo progetto è quello di incoraggiare tutti i cittadini, e soprattutto i giovani, di ogni ordine e grado ad impegnarsi nela professione delle “Arti”; il secondo è quello di riformare il metodo di attribuzione del premio da assegnarsi al pibblico concorso.
1790 Gennaio
Lettera perfettamente analoga alla precedente sempre del Magistrato all’Adige circa la realizzazione del controllo continuo dell’altezza dell’Adige al costo di L.1824 e sempre firmata da Zuanne Falier.
1790 Gennaio
Il Magistrato all’Adige, Zuanne Falier, si complimenta con l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, per il piano proposto di stabilire in ogni momento l’altezza del fiume. Le spese di tutto dovranno essere a carico della Cassa Pennelli.
1790 Gennaio
Pietro Moro, Accademico, in risposta ad un incarico che deve essere stato fatto a tutti i Soci, con una circolare che lo scrivente data al Novembre precedente, sostiene che non esistendo una carta topografica della provincia di Verona appare difficile rispondere ai quesiti posti dall’Accademia a seguito della già citata circolare. Esprime tutta una serie di consigli per meglio definire la geografia e i paesi assegnati a ciascun Socio, definisce con quattro definizioni le località da esaminare: Ville o Villaggi, Comuni, Contrade, Castelli o Fortezze. Quindi passa a descrivere tutto ciò che esiste nel suo ripartimento N° XVII che più o meno corrisponde alla Valpolicella.
1790 Gennaio
Antonio Cagnoli è Segretario perpetuo dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona da circa un anno, che ha passato esaminando tutto l’archivio e tutti i documenti dell’Accademia per rendersi conto di quale sia la situazione ed ha riscontrato: 1) che pochissimi soci si impegnano in opere, in relazioni o in servizi alla Provincia e allo Stato; 2)che le riunioni dei soci stessi sono state poco meno di 5 all’anno, e che a dette riunioni partecipi appena un terzo dei soci; 3) che prima o poi anche quei pochi che si danno da fare rendendosi conto di sopportare tutto il peso del lavoro perdano l’entusiasmo. Per sanare detta situazione e gli propone due mezzi: 1)Stimolare efficacemente gli attuali Accademici; 2) Eleggere nuovi accademici soltanto se soggetti operosi. Per realizzare il primo di tali obiettivi propone di riservare un premio in candele a quei soci che saranno presenti per almeno sei riunioni, ed anche due premi all’anno di 6 Zecchini ciascuno ai due soci che producano le migliori dissertazioni. Dimostra a tale proposito l’esistenza di fondi sufficienti. Per il secondo obbiettivo propone di eleggere un socio nuovo alla volta permettendo a tutti di proporre un nome in segreto e scegliendo poi il migliore di tutti i proposti. In un foglio a parte sostiene che i soci debbano essere sempre 40 per controllare i 39 distretti, e descrive come dovranno essere eletti i nuovi soci.
1789 Dicembre
Pietro Montanari scrive alla reggenza dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, per chiarire la posizione di alcune località (sulle quali avrebbe dovuto esprimere le difficoltà di applicazione di un decreto del 24 Novenbre u.s.) che sostiene non appartenere al dipartimento assegnatogli, il XXXVIII, bensì ad altri e si dilunga nelle spiegazioni del motivo.
1789 Dicembre
Pietro Montanari e Bartolomeo Giuliani, si incarico dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, esaminano il problema posto dal Magistrato all’Adige e Deputato alle Grandi Valli Veronesi circa la richiesta di Sebastiano Mocenigo di poter utilizzare una parte dell’acqua dell’Adige per le proprie coltivazioni attraverso l’apertura di una apposita “chiavica” (vedi lettera del 20 Maggio 1789) giungono alla conclusione che se un simile fatto non altera il piano di svuotamento delle Grandi Valli Veronesi, purtuttavia non può dirsi se esso possa portare danno immediato ampliando la zona già invasa dalle acque.
1789 Dicembre
Francesco Foscolo si dichiara soddisfatto del “componimento” fra quelli di Villafranca e il Magistrato dei Beni Inculti. Invita la persona a cui scrive di “darvi mano” e si dichiara contento che sia stato nominato Leonardo Salimbeni come pacere perché lo conosce abile e probo.
1789 Dicembre
la Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, a firma di Stefano Valmarana si congratula con l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona per aver organizzato il territorio della provincia in trentanove reparti ed ognuno assegnato ad un Accademico. Ogni accademico poi può nominare un suo Socio Corrispondente tra gli abitanti del suo Reparto, ed attraverso lui avere, e trasmettere alla Reggenza, le notizie più precise sul territorio interessato. Peccato che solo quindici Accademici abbiano nominato il proprio Corrispondente e l’Accademia farebbe bene a sollecitare tutti soci a fare le relative nomine.