Il savio Zambattista Albrizzi informa l’Accademia che con suo decreto il Senato le ha accordato la somma annua di 18 zecchini con cui promuovere “li ritrovati spontanei o la produzione di qualche macchina atta a perfezionare le arti o facilitare ole manifatture.
Scrittura: A mano
1791 Febbraio
Un certo Giovanni Antonio Gabriel spiega al Presidente o al Segretario perpetuo dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona uno dei motivi per il quale il Magistrato dei V Savi alla Mercanzia, abbia preteso di vedere in anticipo i temi messi a concorso: l’attuale “Riformatore” dello Studio di Padova, persona prudentissima, avrebbe comunicato ai V Savi alla Mercanzia di non approvare la scelta di alcuni programmi coinvolgenti materie di Governo, quali quello delle sete, del salnitro, ecc. L’Albrizzi poi avrebbe motivato la suddetta decisione con altri motivi. Seguono lodi un po sperticate dell’Albrizzi che l’Accademia intenderebbe nominare Protettore e Socio.] Segretario perpetuo dell’Accademia
1829 Luglio
Dal Governo Veneto si conferma l’assegnazione annua di 18 zecchini a favore dell’Accademia per la promozione della “produzione di macchine utili a perfezionare delle Arti ed a facilità delle Manifatture.
1791 Febbraio
Il Magistrato dei V Savi alla Mercanzia, a firma Albrizzi scrive all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona per dire che, visto che i vecchi problemi non hanno avuto risposta è bene non riproporgli, ed immaginarne degli altri che siano di utilità nazionale. Viene ribadito che tali problemi dovranno avere l’assenso della magistratura scrivente.
1792 Gennaio
Giuseppe Toaldo nominato Socio dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, ringrazia la stessa ed invia una pianta della città di Padova da lui stesso fatta eseguire.
1791 Gennaio
Angelo Berzoli – Socio corrispondente di Alessandro Murari Brà scrive a quest’ultimo per descrivergli in modo piuttosto sommario il XXXIII riparto affidato ai due (zona Sud del Veronese comprendente Isola della Scala, Erbè Vigasio, ecc.) e per proporre alcune modifiche di assegnazione fra il XXXIII, il XXXIV e il XXV riparto.
1791 Gennaio
Girolamo Zulian ringrazia l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona per aver gradito il suo invio di una pianta di Padova, e per le Produzione che gli sono state inviate.
1792 Gennaio
Almorò Pisani – Podestà e Vice Capitanio di Verona – incarica l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona di dargli tutte le cognizioni necessarie per rispondere alla lettera del Magistrato dei Provveditori e Inquisitore Aggiunto su tutta una serie di argomenti riguardanti la specie bovina, ed allega la lettera di quel Magistrato.
1790 Sconosciuto
Domenico Marocchi – Socio corrispondente del Socio Zenone Bongiovanni descrive con ricchezza di particolari la ripartizione del territorio veronese affidata al Bongiovanni, comprendente i comuni di Malcesine, Brenzone, Torri, Paj e Montagna. Il tutto è accompagnato da una lettera dello stesso Marocchi al Bongiovanni, nella quale il primo spiega i motivi per i quali ha tardato a rispondere all’incarico assegnatogli, quello appunto di descrivere il Riparto di cui sopra.
1790 Ottobre
Cartellina destinata a contenere alcune memorie dei Soci da mettere a protocollo. All’interno un appunto che recita: “Levata la Memoria Lorgna sull’Asciugamento delle valli Verona”; appunto di data sconosciuta ma certamente molto successiva.