Delibera approvata in Reggenza con 4 voti su 4 e in assemblea all’unanimità, che stabilisce che una volta assegnato il premio alla memoria migliore fra quelle messe a concorso, quelle che non hanno vinto possono subire un’altra votazione per meritare l’Accessit, con una maggioranza dei due terzi.
Scrittura: A mano
1792 Gennaio
Il Magistrato dei V Savi alla Mercanzia a firma Niccolò Venier informa l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona che è possibile stampare l’opera di Pietro Ponzilacqua relativa al modo di formare il “nitro” (salnitro) solo per la parte che riguarda le istruzioni relative a detta formazione. L’Accademia pertanto resta incaricata di separare la parte pubblicabile e sottoporla al controllo del magistrato scrivente.
1792 Gennaio
Appunto vergato durante la sessione (Adunanza dei Soci effettivi) del 3 Gennaio che riporta alcune decisioni prese in quella riunione fra cui il nome dei cinque giudici per i premi da assegnare ai due soci autori delle migliori dissertazioni. Viene anche fatto un elenco dei ritardatari.
1791 Dicembre
Appunto non firmato, e scritto non si comprende da chi, che avanza la proposta di varie soluzioni per dotare l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona di un terreno atto a dare proventi utili a premiare coloro che producessero manifatture di pregio. Fra le varie proposte vi è anche quella di assegnare all’Accademia i proventi dei “morari” (gelsi per bachi da seta) piantati sugli spalti della fortezza di Peschiera.
1791 Dicembre
Il Magistrato dei V Savi alla Mercanzia si congratula con l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona per aver proposto di assegnare ogni anno un premio a quell’artigiano che produca manifatture di pregio, e per la dissertazione sui “nitri” (salnitro) del benemerito autore Pietro Ponzilacqua.
1791 Dicembre
Proposta di delibera, approvata poi dal Consiglio di Reggenza che fissa le regole con le quali l’Assemblea dell’Accademia dovrà decidere come assegnare il premio proposto alla soluzione del problema, evidentemente nel caso in cui i giudici non riescano ad esprimere una maggioranza certa.
1791 Dicembre
Il Consiglio di Reggenza stabilisce che la dissertazione di Rocco Santerno, residente veneto alla Corte di Torino, giunta in ritardo rispetto al termine della presentazione delle memorie, ma che l’autore chiede venga giudicata senza concorrere al premio, una volta giudicate le sei dissertazioni concorrenti al premio ed assegnato quest’ultimo, venga consegnata ai giudici eletti e questi vi diano il giusto peso e valore che sarà comunicato al Santerno.
1791 Dicembre
Copia del documento di cui al punto precedente, al quale è stato aggiunta la firma di Antonio Cagnoli nonché l’ordine di anzianità dei giudici per la lettura della dissertazione di cui si parla.
1792 Dicembre
Appunto scritto da un esterno all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, che non si firma, che invita l’Accademia a chiedere al “Principato” dei terreni incolti per farvi crescere dei Gelsi per la produzione della seta come poi fatto nel documento successivo.
1791 Dicembre
L’Accademico Giuliari, nominato giudice del concorso il cui problema proposto recita: “Se giovi o no tenere le Arti unite in corpi con disciplina, privilegi contribuzioni al corpo e quali siano i vantaggi e i disvantaggi tanto generali quanto particolari rispettivamente al Commercio, alla Nazione ed al Pubblico Erario”, ritiene degne di attenzione tre dissertazioni delle sei pervenute ed esattamente quella che porta il motto “Non semper ea sunt ..” che merita l’Accipit, quella che porta il motto “Artes vero innumerabilis .” che merita il premio a pari merito con quella che porta il motto: “Ne quid nimis .”. Propone quindi di dividere il premio in due parti a queste ultime dissertazioni.