Alessandro Albrizi comunica (probabilmente a Cagnoli) di aver parlato dell’affare dei gelsi con Francesco Battagia Belloni.
Scrittura: A mano
1793 Giugno
Girolamo Zulian avendo ricevuto la lettera di Antonio Cagnoli a Padova, si è recato a Venezia, e ha saputo da Francesco Battagia Belloni che il Procuratore Pesarò (?) assicurerà all’Accademia il possesso della piantagione dei gelsi.
1793 Giugno
Francesco Foscolo comunica ad Antonio Cagnoli – Segretario perpetuo – di aver predisposto un documento a favore dell’Accademia, e di averlo passato alla Consulta.
1793 Giugno
Francesco Foscolo promette ad Antonio Cagnoli un suo intervento per togliere ogni resistenza verso la piantagione dei “Morari” (gelsi) sugli spalti della fortezza di Peschiera.
1793 Giugno
Bartolomeo Poletto propone all’Accademia un compromesso sulla piantagione dei gelsi di Peschiera.
1793 Giugno
Carlo Camarata venuto a conoscenza delle difficoltà incontrate dal Righi per l’impianto dei gelsi di Peschiera, consiglia Antonio Cagnoli di prendere qualche “..decisa misura che tolga tranquillamente l’impedimento..”.
1793 Giugno
Minuta predisposta da Antonio Cagnoli – Segretario perpetuo dell’Accademia – per il Serenissimo Principe, nella quale racconta la resistenza del Provveditor di Peschiera a permettere i lavori nella piantagione e che lo stesso si è rivolto ai Tribunali a difesa dei suoi “..non spiegati diritti .”
1793 Giugno
Antonio Righi chiede all’Accademia di non essere danneggiato personalmente da tutto quello che sta succedendo, egli infatti ha già acquistato i gelsi che dovevano essere piantati.
1793 Giugno
Angiolo Maria Balbi – Provveditor di Peschiera – comunica all’Accademia la propria intenzione di rivolgersi ai competenti Tribunali della Serenissima Dominante per la piantagione dei “Morari” (gelsi) di Peschiera.
1793 Giugno
Minuta di Antonio Cagnoli – Segretario perpetuo dell’Accademia – di due lettere, una indirizzata ad Antonio Righi con la quale si dice convinto che il Provveditor di Peschiera “..accorderà ciò che non può negare ..”, l’altra indirizzata a Bartolomeo Poletto nella quale consiglia di restar fuori dalla diatriba fra l’Accademia ed il Provveditor di Peschiera.