Copia eseguita il 10 maggio 1768 di una lettera scritta nella stessa data, nella quale un certo Giuseppe Soranzo scrive ad Aloisio Mocenigo, nobile veneziano, nonché a Marco Zeno “Capitanio” di Verona per chiedere l’autorizzazione a piantare negli spalti esterni ed interni della fortezza di Peschiera i cosiddetti “Morari” e cioè gelsi da more necessari per ospitare i bachi da seta, compensando i reggimenti residenti nella fortezza per la perdita del fieno, ed affidando a persona esperta ed intelligente la disposizione degli alberi per non inficiare con le radici le mura e per non creare impedimenti alle funzioni militari.
Provenienza: Verona
1787 Sconosciuto
Antonio Corner – Capitanio e Vice Podestà di Verona – dispone che nessuno possa partire con la sua barca carica di merce senza aver pagato il dazio e ricevuto il regolare bollettino comprovante il pagamento.
1850 Settembre
Convenzione seguita tra gli Fu Signori Nobili Marchesi Guerrieri ed i Coloni e i Lavoratori della Campagna di Malavicina, ridotta ad Instrumento per Rogito del Notaio Fu Signor Gianbattista Sabbadini fatto di 2 Marzo dell’anno 1762. [Il documento di 8 pagine formato A4, contenuto in un’altra copertina istoriata, è per quasi 3/4 scritto in latino maccheronico. Dalla lettura si comprende che la “convenzione” mette fine ad una lite fra i Guerrieri ed i loro coloni circa la divisione dei prodotti della campagna stabilendo quanta parte di detti prodotti debbono essere versati ai Padroni.
1776 Dicembre
Scrittura privata, avente forza di “pubblico instrumento”, fra Domenico Giacomelli e Francesco Marani, con la quale il primo si impegna a lavorare come contadino per il secondo per cinque anni e cioè dal giorno di Sam Martino 1724 alllo stesso giornio del 1729. La scrittura contiene tutti i reciproci obblighi, come ad esmpio la libertà per il primo anno di poter sciogliere il rapporto da parte di ambedue i convenuti previo l’avviso che deve essere dato dieci giorni prima del giorno di San Giacomo di Maggio.
1717 Sconosciuto
Raccolta di ordini e regole in materia di pecore, stabilite da Andrea Mula “Capitanio” di Verona e confermate dall’Eccellentissimo Senato il 13 Febbraio 1716.
1776 Dicembre
Scrittura fatta da un certo Bartolomeo Fortuna che determina i rispettivi compiti del padrone – Pietro Borghetto – e dei lavoranti (i cui nomi sono poco leggibili), fatta con il consenso delle parti.
1841 Luglio
Minuta di Scopoli – Segretario perpetuo dell’Accademia – per rispondere ai quesiti rivolti all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona da parte della I.R. Delegazione Provinciale di Verona di cui al documento del 30 Luglio 1841
1852 Luglio
Lettera di ringraziamento da parte del segretario Scopoli al “collega” prof. Senoner per l’omaggio fatto all’Accademia dello studio sulle misure dei monti austriaci: un lavoro importante “che dovrebbe essere continuato anche in questo regno”.
1838 Dicembre
L’I.R.Delegazione Provinciale chiede all’Accademia la sollecita restituzione della comunicazione del 18 settembre con l’allegato progetto di rifabbrica della parte del Palazzo Delegatizio comprendente le sale sede dell’Accademia.
1792 Marzo
Alessandro Carlotti, incaricato dalla Reggenza dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona di giudicare la dissertazione contrassegnata col motto “Tunc bene fortis equus .” (la stessa del documento del 5 Marzo 1792) approva con entusiasmo l’opera che, purtroppo, non può essere premiata perché giunta in ritardo e propone comunque di darla alle stampe.