Copia di una lettera tratta dal registro della cancelleria prefettizia e quindi scritta dal podestà di Verona alla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, per significare come, anche per l’introduzione della coltivazione della seta, la quantità di legname da bruciare sia aumentata nella provincia di Verona e come tale legname sia quello che per la via dell’Adige giunge dal Trentino con un costo gravosissimo dovuto al dazio, mentre il dazio del legname che giunge dal territorio sia molto inferiore come si sia tralasciata la coltivazione di alberi da legname nei monti della provincia con effetti anche disastrosi. Per sanare tale situazione propone di ridurre il dazio per il legname proveniente dal Trentino.
Provenienza: Verona
1787 Sconosciuto
Alvise Mocenigo – Capitanio e Vice Podestà di Verona – mette al bando dell’intera provincia i “Pitocchi” forestieri, prevedendo per i Pellegrini diretti a Padova o alla santa casa di Loreto, una specie di permesso valido tre giorni nonchè una specie di contrassegno per i “Pitocchi” residenti nel territorio della provincia di Verona.
1787 Sconosciuto
Alvise Mocenigo – Capitanio e Vice Podestà di Verona – chiede a tutte le scuole, le confraternite e ai luoghi pii di dichiarare le proprie entrate e la provenienza delle stesse.
1770 Sconosciuto
Con proclama a firma Alvise Mocenigo, “Podestà e Vice Capitanio di Verona e sua Giurisdizione”, viene vietato a tutti i comuni, luoghi pii, o ad altri corpi del territori di procedere a spese se non già stabilite, in caso contrario esse dovranno essere preventivamente approvate dallo scrivente. Altrettanto divieto viene dichiarato per le elemosine elargite con i soldi della Comunità.
1770 Sconosciuto
Copia di una lettera di Cristoforo Minnelli, “Podestà e Vice Capitanio” di Verona con la quale trasmette alla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti i nominativi di quattro nuovi soci dell’Accademia di Agricoltura di Verona nonché di una lettera della stessa.
1769 Sconosciuto
Copia dell’estratto degli atti del Consiglio della “Magnifica” città di Verona nel quale il Dott. Mauro Antonio Maffei afferma che con l’elezione dei componenti l’Accademia di Agricoltura, ( diciotto possidenti, quattro soprannumerari, due aggiunti) si sono attuate le indicazioni contenute nel primo e nel terzo Capitolo dettato dal Maggior Consiglio con la “Parte” (delibera) del 23 Ottobre 1968 ed approvata dall’Eccellentissimo Magistrato dei Beni Inculti. Sono da compiersi ancora le Sovrane intenzioni Ducali, espresse nella lettera del 8 Ottobre 1768, tendenti ad aprire e a mettere nell’Accademia tutte le persone interessate ed esperte nella materia. Tale compito viene affidato agli eletti all’Accademia di cui al punto superiore.
1769 Sconosciuto
Cartellina per protocollare documenti riguardanti lo statuto dell’Accademia di Agricoltura di Verona ed alcune minute di suppliche indirizzate al Principe (Le minute delle suppliche non ci sono).
1776 Dicembre
Antonio Dolci, anche a nome di suo fratello, mette per iscritto i compiti del suo lavorante la terra, descrivendoli minuziosamente in dodici punti.
1787 Sconosciuto
Cristoforo Minnelli III – Capitanio e Vice Podestà di Verona – ordina che nessuno osi danneggiare i gelsi da seta, sia di Brescia che degli spalti della fortezza di Peschiera, pena il risarcimento del danno e una pena ad arbitrio dei Capitani in carica.
1769 Sconosciuto
Cartellina con la quale vengono protocollati due Capitoli delle Accademie di Agricoltura, approvati nella seduta del Maggior Consiglio dei XII, il giorno 23 Dicembre 1868]uno relativo al numero dei componenti le Accademie di Agricoltura, l’altro indicando la composizione della dirigenza delle Accademie: un Presidente, due Assessori, un Depositario, in carica per tre anni; un Segretario perpetuo eletti dai soci mentre al governo della città spetta ancora la nomina dei quattro soci soprannumerari: un medico, un chirurgo, un ingegnere, uno “Speziale” conoscitore di botanica.