Copia di una lettera della Pubblica Accademia di Agricoltura di Verona ad Angelo Carminati, Vice Podestà e Capitanio di Verona, firmata da Leonardo Brenzoni, Michele Angelo Locatelli e da Zaccaria Betti – Segretario perpetuo. La lettera tratta del problema del “Pensionatico” (cioè del diritto di pascolo senza limiti sui terreni non coltivati) affermando che mai nel Veronese era stato sottoposto ad una legge sul pensionatico, come affermano invece i pastori dei sette comuni (non dice quali) che si rifanno a certi privilegi concessi prima dai signori della Scala e poi dai Visconti, ma né Mastino, né Alberto della Scala né poi hanno parlato di un tale esorbitante pretesa, ma limitandosi a parlare di approvvigionamento del sale sciogliendoli dalle fazioni coi vicentini. Passati poi quei territori sotto il dominio veneto con le “ducali” del 1404 furono confermati i privilegi, ma senza parlare di pensionatico, ed altresì il consiglio dei Dieci nel 1659, nel 1662, e nel 1664 si limitò ad assolvere quei Comuni dalle molestie dei conduttori dei dazi. La lettera continua con le varie leggi riguardanti i privilegi dei sette comuni, alla fine della quale risulta che se un possessore di terre vuole ospitare delle pecore non sue può farlo, ma tele uso è comunque dannoso in quanto le pecore escono dal territorio concesso e pascolano sulle strade e su terreni coltivati. Se, come avviene nel Bolognese, i padroni dei territori che ospitano le pecore fossero tenuti a ripagare i danni forse il fenomeno si attenuerebbe.
Provenienza: Verona
1775 Maggio
Copia di una lettera che Alvise Mocenigo, Duce dei veneziani scrive al nobiluomo Angelo Carminati, Capitanio di Verona, per chiedere, magari con l’aiuto dell’Accademia Agraria, “..quando costà vi fosse ”, di comunicare eventuali alienazione di terreni , alvei, strade, di pubblico diritto regio da parte di qualunque magistrato, ufficio o carica, che invece debbano restare liberi a beneficio delle popolazioni suddite per l’alimento del bestiame come stabilito dall’Eccellentissimo Senato.
1772 Sconosciuto
Simone Bombieri afferma di essersi recato a Lugo su commissione dell’Accademia di Agricoltura, e di aver incontrato in varie case i padroni dei boschi e delle terre attraverso le quali sarebbe passata la nuova strada e tutti si sono impegnati con la firma o con una croce a permettere il passaggio della strada stessa.
1775 Sconosciuto
Risposta dell’Accademia di Agricoltura di Verona, firmata da Giovanni Sagramoso, Felice Gaioni, Carlo de Madice, e Zaccaria Betti, ai quesiti della Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti posti nella lettera di cui al punto precedente.
1772 Sconosciuto
Copia di un dispaccio scritto da Angelo Carminati – Capitano e Vice Podestà di Verona – al serenissimo Principe di Venezia, nel quale riassume quanto ha già scritto alla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, di cui ai punti precedenti.
1775 Sconosciuto
Copia della lettera scritta da Angelo Carminati – Capitano e Vice Podestà di Verona – alla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti per trasmettere tutto il materiale predisposto dall’Accademia di Agricoltura di Verona sui problemi da risolvere per il trasporto e per l’uso del legname dei boschi dei monti Lessini.
1772 Sconosciuto
Copia della lettera scritta da Angelo Carminati – Capitano e Vice Podestà di Verona – alla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, nella quale preannuncia i costi necessari per rendere transitabile dai carri di legname tratto dai boschi dei monti Lessini, ed in particolare dai comuni di Chiesa Nuove ed Erbezzo, costi valutati dall’Accademia di Agricoltura di Verona, che ha comunque proposto che parte della spesa sia sostenuta dai vari comuni attraversati dalla strada stessa.
1775 Sconosciuto
Lettera dell’Accademia di Agricoltura di Verona al Capitano e Vice Podestà della città, a firma Pignolati Sagramoso, Gaioni, de Madice e Zaccaria Betti, nella quale spiegano cosa bisogna fare per rendere la strada che dai Lessini posta in città, atta al trasporto del legname, come controllare il taglio e la vendita dello stesso assumendosene l’onere, e come ridurre il dazio per i Mazzonelli che sono stati gli iniziatori dell’uso del legname dei boschi dei monti Lessini.
1775 Febbraio
Desiderio Pindemonti avverte con lettera gli Accademici che nella richiesta del 5 Ottobre 1774, avanzata da alcuni (di cui non fa il nome), relativa alla possibilità di piantare dei gelsi nelle zone non coltivate e non invadenti le strade, il suo nome è stato inserito per caso e lui si è dato da fare inutilmente per farlo cancellare, in quanto non era sua intenzione contraddire in alcun modo quanto affermato da Magistrato dei Beni Inculti.
1775 Febbraio
Appunto di Desiderio Pindemonti con il quale afferma che il Presidente dell’Accademia Pignolati ha concordato che la propria dichiarazione (forse quella di cui al punto precedente) sia inviata all’Accademia per essere registrata e che la copia sia inviata all’Eccellentissimo Magistrato perché sia smentito ciò che indebitamente e malignamente è stato interpretato.