Lettera dell’Autorità Veronese (la firma è illeggibile) a tutti gli accademici, affinché controllino che i Comuni ricadenti nella loro partizione versino quanto dovuto alla Zecca, in funzione delle loro entrate e controllino altresì che percepiscano la maggiore possibile rendita.
Provenienza: Verona
1779 Sconosciuto
La ditta Guidottini e Faccioli chiede all’Accademia il rimborso di 20 Lire pagate a Giovanni Belorio per il mantenimento della strada della Lessinia
1779 Luglio
Avviso a stampa di Tommaso Fava di Ala, che descrive come rimediare alle due malattie dei gelsi da baco da seta (detti “Mori” o “Morari”) , la prima detta del cancro del Falchetto o del Salvanello, la seconda senza nome ma che si và inoltrando lasciando secca del tutto la pianta.
1779 Sconosciuto
Documento in latino (maccheronico) presentato al Vice Podestà di Verona da un avvocato (dal nome illeggibile) che rappresenta un certo sig. Franco Rizzi e col quale richiamando tutta una serie di leggi e di norme stabilite dall’autorità della Repubblica, diffida chiunque ad operare qualsiasi fatto illecito (evidentemente con danno del citato sig. Rizzi).
1779 Giugno
“Proclama per il Quieto e Pacifico Vivere per la città, e provincia veronese “..stampato per ordine dell’illustre, ed eccellentissimo Francesco Donado per la Sereniss. Repubblica di Venezia Capitanio e V. Podestà di Verona e suo Distretto”. Trattasi di un libretto ove sono riportate le prescrizioni essenziali dettate dalle leggi in vigore, trattate in maniera semplice per poter essere comprese ed eseguite dal popolo.
1779 Sconosciuto
Due copie di una decisione del nuovo “Capitanio” e Vice Podestà” di Verona – Francesco Donà riconosce il diritto di Francesco Oliboni di impedire il taglio dei suoi alberi da parte dei Fratelli Mazzonelli e di Giovanni Smania ed ingiunge con due documenti identici di desistere dal “praticare veruna immaginabile nocività” alle proprietà dell’Oliboni pena essere chiamato a risponderne in criminale giudizio.
1779 Sconosciuto
Antonio Piovene – Capitano e Vice Podestà di Verona – trasmette al Senato della Serenissima la relazione dell’Accademia di Agricoltura del primo Maggio corredandola di tutta una serie di considerazioni che sollevano la stessa da qualsiasi responsabilità sia ricordando le “Ducali” (delibere aventi vigore di legge) del passato sia svelando il vero motivo della protesta che è quello di poter vendere il legname ai Tirolesi che poi lo avrebbero rivenduto alla città di Verona con prezzi molto alti. Sottolinea infine che solo 26 abitanti di qui posti hanno fatto ricorso mentre i proprietari delle selve sono 92, ed aggiunge che ancora nessuno dei 26 è stato interessato al taglio delle proprie piante.
1779 Sconosciuto
Lunga ed esauriente relazione da parte dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona al Vicepodestà della città – Antonio Piovene – in risposta al memoriale presentato dai proprietari dei boschi della Lessinia all’Eccellentissimo Senato. Relazione che racconta la storia della scoperta della possibilità di usare il legname di quei boschi e spiega tutte le regole che ha ritenuto opportuno emanare per proteggere detti proprietari ed i mercanti di legname. La relazione è firmata da Gabriele Dionisi, Federico Bevilacqua, Agostino Pignolati, Ottavio Campagna e da Zaccaria Betti.
1779 Sconosciuto
Copia delle dichiarazioni rilasciate in date diverse da alcuni abitanti di Chiesa Nuova circa il loro assenso sia alla costruzione della strada che da Chiesa Nuova deve arrivare a Verona, sia di sottomettersi alla disciplina emanata dall’Accademia di Agricoltura di Verona per tutto ciò che riguarda il taglio del legname dei loro boschi. X XXXXXXXXXXXXX XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
1779 Sconosciuto
Giovanni Smania chiede all’Accademia di Agricoltura di Verona di poter utilizzare, nell’anno in corso, altre cinquecento piante, visto l’esito felice delle piante accordatogli nell’anno precedente.