Copia della decisione del Vice Podestà di Verona – Francesco Donato – di pagare al Collegio Veterinario di Padova settecentoquarantaquattro Lire per l’allievo di Verona che segue i corsi nel collegio suddetto, per pagare l’ultimo anno. In calce Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia – dichiara di aver ricevuto la somma sopradetta ed il motivo della stessa.
Provenienza: Verona
1780 Febbraio
L’ingegnere Simon Bombieri scrive, probabilmente all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, di essersi recato nel luogo indicato da Antonio Garofalo e di aver controllato il corso dell’acqua del fiumicello citato dallo stesso, che presenta tra la chiesa di S. Silvestro e il Teatro un dislivello di circa due piedi e a distanza di circa 50 pertiche una pendenza naturale di scarsa entità. Per queste ragioni egli ritiene insufficiente l’acqua richiesta dal Garofalo per i bisogni da lui indicati.
1780 Febbraio
Girolamo Marani – Accademico – denuncia la cupidigia di categorie di operatori della seta i cui nomi non sono leggibili, soprattutto quando la produzione di bachi da seta è superiore al normale ed invita l’Accademia ad intervenire per far requisire tale superproduzione a vantaggio del pubblico patrimonio.
1780 Gennaio
Lettera con la quale lo “..Aggiunto a Beni Inculti deputato al Ritratto delle Valli Veronesi..” – Lodovico Manin – che ha ricevuto una lettera del socio onorario dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, Plinio Antonio Roveda, con tutta una serie di osservazioni e di scandagli sulle acque del Tartaro e del Canal Bianco, effettuate dodici giorni dopo la chiusura della rotta della bocca detta di Castagnaro, ringrazia l’Accademia, loda il lavoro svolta ed incita la stessa a proseguire detti studi.
1779 Dicembre
Appunto firmato Orazio Sagramoso che riferisce di un ballottaggio circa qualche attributo per lo stato dell’Accademia (forse il nuovo incarico di cui ai punti precedenti) approvato con 19 voti a favore e 2 contrari.
1779 Dicembre
Copia di una lunga lettera inviata al “Serenissimo Principe”, certamente dal Vice Podestà di Verona, per illustrare la situazione delle cosiddette grandi valli veronesi, invase dall’acqua, e nella quale si sottolinea la povertà delle terre circostanti e nominando i comuni interessati, Monselice, Castagnaro ecc. per stimolare il Senato ad affrontare il problema del prosciugamento delle stesse, indicando nell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, l’istituto adatto a studiare il relativo progetto. In calce una breve dichiarazione che asserisce essere la copia estratta dalla Cancelleria Prefettizia in data 2 Marzo 1780.
1779 Dicembre
Copia di una lettera datata, 5 Dicembre 1779, scritta da Francesco Donà, (che dal successivo documento si capisce essere il Vice Podestà di Verona) incaricato dall’autorità veneziana a controllare le proteste dei possessori dei boschi dei monti Lessini (vedi documenti del 12 e del 21 Aprile) inviata al “ Serenissimo Principe ” nella quale riferisce la validità dell’uso del legname suddetto, sia sotto l’aspetto economico,sia per il rispetto delle delibere del Senato. Esprime peraltro qualche dubbio sulla manutenzione della strada che serve a portare a valle il legname, per la scarsa affidabilità dei comuni a ciò addetti. Propone inoltre di usare anche il legname della zona di Giazza aggiustando un poco la strada che porta a Verona, ed infine propone che all’Accademia di Agricoltura vengano affidati anche gli studi sul Commercio e sulle Arti (Per Arti si intendono tutte quelle discipline relative a macchine o ad opere degli artigiani) in quanto sottolinea come i tre argomenti :agricoltura, commercio ed arti siano i canali attraverso i quali accrescere la ricchezza del paese. A questo scopo sottolinea come l’Accademia abbia bisogno di un luogo dove riunirsi e studiare i problemi che le verranno affidati.
1779 Dicembre
Originale della lettera, la cui copia risulta nel documento precedente con la stessa data.
1779 Sconosciuto
Appunto che trasmette ai Deputati ed ai Presidenti dell’Accademia di Agricoltura di Verona una lettera depositata presso la Cancelleria Civile come istanza dei proprietari delle selve Lessine nella zona di Chiesa Nuova. Deve trattarsi del documento di cui al punto precedente.
1779 Settembre
Estratto dagli atti del consiglio della città di Verona, nel quale dopo molte cerimonie espresse verso il Senato della Repubblica di Venezia ed aver incensato il lavoro di Zaccaria Betti sulla memoria relativa ai problemi dell’Adige, Francesco Donado – Vice Podestà di Verona – propone di nominare tre cittadini esperti, e certamente scelti fra i soci dell’Accademia di Agricoltura di Verona, allo scopo di indicare i mezzi atti ad evitare o ridurre lo straripamento dell’Adige. Tali cittadini sono: Giuseppe Marogna, Geronimo .. e Agostino Pignolati (i nomi sono indicati tradotti in latino maccheronico). Agli stessi viene data quella che veniva chiamata “Terminazione” cioè la spiegazione più o meno dettagliata del compito loro affidato.