Modello di avviso pubblico predisposto dal Podestà di Rovereto in materia di determinazione di tassa-prezzo medio delle gallette.
Provenienza: Rovereto
1868 Maggio
La Camera di Commercio e d’Industria per il Tirolo italiano di Rovereto all’Accademia d’Agricoltura di Verona: comunica che la Camera, disciolta dal gennaio 1863 e tornata a funzionare legalmente nei giorni scorsi, nella riunione tenutasi il 6 maggio ha preso visione della corrispondenza pregressa ed in particolare di quella relativa alla possibilità di partecipare all’Esposizione agricolo-industriale veronese ed ha espresso il desiderio di aderire alla proposta; chiede che l’Accademia si procuri al più presto il permesso dell’I.R. Governo che consenta la compartecipazione del Trentino a detta Esposizione.
1850 Settembre
Il podestà di Rovereto, su richiesta dell’Accademia trasmette ad essa tre atti relativi all’esonero della “Gleba” (sic), precisando che sono delle copie dell’unico in suo possesso, e chiede il compenso delle spese pari a £ 4 di Vienna.
1837 Aprile
Il Capitanato di Rovereto risponde all’Accademia comunicando informazioni relative alle modalità di fissazione del prezzo dei bozzoli; vi si precisa che esso è stabilito annualmente dal Magistrato politico-economico di Rovereto.
1837 Marzo
Rapporto inviato dal Magistrato Politico Economico di Rovereto al Capitanato del Circolo di Rovereto relativo alle modalità di determinazione della “tassa delle gallette”, che venne introdotta il 24 maggio 1692.
1787 Giugno
Lettera datata Rovereto 27 Gennaio 1787 scritta da Giuseppe de Trentinaglia Capo del “Circolo Capitaniale” agli speditori di Sacco che dispone la rottura del trasporto delle merci via Adige in corrispondenza della secca di Serravalle, secca che sarà eliminata con una spesa di 6834 fiorini (?). Per rifondere detta spesa viene imposta ai mercanti una tassa proporzionata alla quantità di merce trasportata.
1778 Luglio
Clementino Vannetti ha evidentemente ricevuto la risposta di Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia – che deve essere stata negativa circa gli insetti citati nel documento di cui al punto precedente, e risponde al Betti ringraziandolo per l’attenzione che gli ha prestato e per la giudiziosità della risposta, Termina dicendo che comunicherà al suo amico il tutto invitandolo ad esporre alla morte un gelso allo scopo di salvare tutti gli altri (probabilmente Zaccaria Betti ha comunque consigliato di provare gli insetti su una pianta.].
1778 Luglio
Clementino Vannetti ha ricevuto da un Abate suo amico una scatola con degli insetti di color nero e verde che si suppone siano responsabili della malattia dei gelsi, e il Vannetti la invia all’Accademia di Agricoltura di Verona, forse direttamente a l Conte Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia – che stima eminente filosofo (forse nel senso di amante della scienza) nonché osservatore esperto ed amico sincero, per averne un parere. Bello sarebbe, termina la lettera se si fosse trovata la causa della morte dei Gelsi.nella quarta facciata della lettera vi è un appunto illeggibile forse scritto dallo stesso Betti.