Antonio Cagnoli – Segretario perpetuo dell’Accademia – a nome della stessa informa che il premio proposto il 19 maggio 1795 per la soluzione del “Giavone” è stato assegnato al Dr Giovanni Verardo Zeviani, e rivela il tema messo a concorso per il 1796/97 indicando le modalità di consegna e di premiazione.
N-carte: 3
1793 Agosto
Divisione del Territorio Veronese in 39 porzioni in ordine al VI capitolo dell’Istituzione della Pubblica accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti.
1790 Luglio
Desiderato Pindemonte – Accademico – si giustifica del ritardo con il quale sta rispondendo ai quesiti che gli sono stati posti dall’Accademia, sia per la sua infermità, ma anche per il tempo che è stato necessario a trovare vecchi appunti e memorie utili al lavoro in questione, consistente in definitiva alla descrizione del settore di territorio della provincia di Verona a lui assegnato. Fa poi riferimento ad una carta geografica che gli sarebbe stata molto utile per descrivere i villaggi, i monti, le pianure, le valli e i fiumi, carta pare disegnata da un certo Leonida Pindemonte, famoso geografo ma che è andata perduta. Passa poi a confermare che ricevute nell’Ottobre del 1789 le stampe per la preparazione del frumento da semina le ha distribuite nell’ suo “Ripartimento” attraverso il signor Andrea Vicentini. Espone quindi alcune considerazioni sulla suddivisione del territorio nei vari “Ripartimenti” proponendo alcune modifiche e che per ciascun settore le località vengano indicate in ordine alfabetico. Propone anche che, per trarre notizie certe delle popolazioni dei monti, dei fiumi, delle pianure e delle paludi che ancora sussistono, sarebbe utile predisporre una perfetta carta topografica alla quale tutti gli Accademici potrebbero collaborare. Si rammarica infine per i 220266 campi inondati dall’acqua.
1790 Giugno
Zeno Rizzi – Accademico – Incaricato dalla Reggenza dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona di descrivere il Riparto a lui assegnato con l’aiuto dei parroci della zona e del suo Corrispondente Antonio Ponzato (?). Il suo riparto comprende undici Ville o Comuni che sono: Il Vago, Lepia, Caldiero, Formighè, Villa Broggia Pombion, Mambrotta, Ca del Ferro, Boccarè, Rota e Sabbionara. Di queste solo due sono veramente Ville e cioè Caldiero e la Rota mentre le altre sono piccolo agglomerati di case , magari due o poco più. Passa poi a descrivere tutte le ville una per una, facendone anche un poco di storia.
1790 Gennaio
Pietro Moro, Accademico, in risposta ad un incarico che deve essere stato fatto a tutti i Soci, con una circolare che lo scrivente data al Novembre precedente, sostiene che non esistendo una carta topografica della provincia di Verona appare difficile rispondere ai quesiti posti dall’Accademia a seguito della già citata circolare. Esprime tutta una serie di consigli per meglio definire la geografia e i paesi assegnati a ciascun Socio, definisce con quattro definizioni le località da esaminare: Ville o Villaggi, Comuni, Contrade, Castelli o Fortezze. Quindi passa a descrivere tutto ciò che esiste nel suo ripartimento N° XVII che più o meno corrisponde alla Valpolicella.
1789 Luglio
Pietro Moro, dopo essersi scusato per il ritardo con cui invia le osservazioni in essere a causa di un soggetto, che non nomina, ma che lo ha convinto che non c’era fretta, descrive come le viti, il frumento e gli alberi da frutta abbiano superato il freddo dell’ultimo inverno, soprattutto di Dicembre e di Gennaio. Sugli olivi riferirà più tardi perché le sue osservazioni non sono definitive. Per le viti è andata complessivamente bene e ne sono morte circa lo stesso numero degli altri anni; glia alberi da frutto hanno sofferto dei danni ma sono tutti vivi, mentre il frumento e gli altri grani hanno sofferto parecchio non il freddo ma per la lunga siccità di Aprile.
1788 Febbraio
Relazione di Carlo Crivelli – Avvocato Fiscale all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona sugli stessi argomenti trattati nella relazione di cui al punto precedente.
1785 Settembre
Giovanni Arduino, ex deputato all’Agricoltura scrive a Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona – per fargli sapere che sta dandosi da fare perché l’Accademia venga ufficialmente incaricata di occuparsi della questione delle Grandi Valli Veronesi, parlando con il deputato all’Agricoltura Tiepolo, con il nuovo Deputato aggiunto alle Valli, il quale si è lamentato che l’Accademia, a differenza di come ha fatto con i suoi predecessori, non si è complimentata con lui per l’elezione. Poi si è rivolto al componente del Magistrato dell’Adige Gaetano Olivari, che lo ha confortato assicurandogli il coinvolgimento dell’Accademia e la stessa cosa gli ha detto il capitano Ingegnere Giuseppe Ferro.
1781 Gennaio
Tre copie di un proclama pubblicato dal Deputato alle Valli Veronesi, che fa parte del Magistrato dei Beni Inculti, per far conoscere a tutti gli interessati che la mappa, ormai definitiva del circondario di dette valli, verrà esposta nella Cancelleria di Verona e presso il Magistrato dei Beni Inculti perché entro massimo un mese chiunque possa proporre correzioni ed eccezioni che saranno ascoltate e prese in esame con attenzione.
1780 Giugno
Copia di una lettera del Magistrato dei Beni Inculti e dell’Aggiunto Deputato alle Valli del Veronese, Firmata anche da Annibale Gambara, Antonio Vendramin, Bortolo Grimani, Andrea Morosini e Zuanne Corner, al “Serenissimo Principe” nella quale gli raccontano tutto ciò che è successo sul problema delle Valli inondate dall’acqua, dal momento della delibera dello “Eccellentissimo Senato” in poi. La creazione dei due Consorzi uno per le Grandi Valli, l’altro per quelle inondate dal fiume Menago, e con l’elezione dei rispettivi Presidenti, elezioni che vengono approvate; la decisione di preparare delle mappe molto precise per poter valutare tutto ciò che si deve fare, e la richiesta di 300 Ducati per far fronte alle spese di dette ricerche.