L’Accademia di Rovigo a firma del Presidente Emilio Durazzo ringrazia l’Accademia di Verona per l’invio della memoria di Everardo Zeviani sull’aumento della produzione della legna, e in cambio invia una serie di componimenti poetici, in occasione delle nozze di Francesco Morosini.
N-carte: 1
1771 Aprile/Maggio
la Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti nelle persone di Miani e di Grimani, si rivolge all’Accademia di Agricoltura per avere indicazioni, “lumi e ricordi” sull’argomento della bonifica delle Valli della provincia di Verona
1771 Aprile/Maggio
la Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti nelle persone di Miani e di Grimani, venuta a saper della “mortalità de Mori” (gelsi per bachi da seta) con auliche parole e ridondanti complimenti, chiede all’Accademia di Agricoltura di Verona di rispondere a sei quesiti: 1) se, quando e dove si è introdotta nella provincia di Verona una tale malattia;
2) come si sia espansa e quali località abbia colpito; 3) i sintomi con i quali si è manifestata;
4) Se colpisce i gelsi giovani o quelli anziani, quelli nati da seme o da talea, quelli innestati o quelli che non lo sono, o se l’infezione sia comune a tutti i tipi di piante;
5) se l’infezione si trasmette per vicinanza tra sani e malati;
6) quali tentativi siano stati fatti per combattere detta infezione e se qualcuno ha dato risultati positivi.
Attendono comunque qualsiasi indicazione che possa portare aiuto nel vincere una simile malattia delle piante dei gelsi, promettendo “onorevoli contrassegni del pubblico gradimento”.
1771 Marzo
Lucio Dogliani, Presidente di una Accademia (che qualcuno ritiene sia Belluno, ma che non è intelligibile dal testo) ringrazia l’Accademia di Verona per l’invio della memoria di Everardo Zeviani sull’aumento della produzione della legna.
1771 Marzo
Antonio Cappello loda l’Accademia di Agricoltura di Verona per la memoria inviatagli sull’aumento della produzione della legna, promette di rileggerla per “istruirsene”, per prepararsi ai compiti che gli sono stati chiesti. Infatti ben informato dei suggerimenti che la memoria contiene gli sarà facile parlare con i Deputati all’Agricoltura e con il Magistrato dei cinque Savi.
1771 Marzo
Copia della delibera di Antonio Venier, Podestà e Capitanio di Padova, che a nome della Serenissima assegna all’Accademia di Agricoltura di Verona la somma di centocinquanta ducati in due rate come previsto dal decreto dell’Eccellentissimo Senato del primo Settembre 1770.
1771 Marzo
La deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti nelle persone di Giacomo Miani e di un collega dal nome illeggibile, esprime il proprio compiacimento per la perseveranza e l’impegno con cui l’Accademia di Agricoltura di Verona persegue i fini per cui è stata creata, come dimostra la lettera del 15 Febbraio u.s. e le tre memorie ad essa accluse: quella del Segretario Perpetuo dell’Accademia Zaccaria Betti circa il pensionatico ed il pascolo dei bovini, quella di Girolamo Marani sulle malattie del Gelsi e sui luoghi più adatti alla loro coltivazione, argomento sul quale anche Alessandro Pignolati potrà dare il suo valido contributo. Infine validissima la memoria di Giulio Cesare Moreni sulla coltura e preparazione di una nuova sostanza “Tintòria” che permetterà allo Stato di risparmiare somme non indifferenti verso altri Stati.
1771 Marzo
Lettera certamente di un’autorità della città di Verona alla Magistratura dei Beni Inculti, che accompagna la compilazione delle leggi agrarie, documento richiesto dalla sopraddetta magistratura con lettera del giorno 8 giugno 1769 (vedi) sottolineando come tale lavoro sia stato svolto dal Segretario dell’Accademia lodandone le capacità, le conoscenze rurali e la diligenza. (L’autorità che scrive, anche se non si legge la firma, è quasi certamente il Podestà e Vice Capitanio di Verona )
1771 Gennaio
Cartellina intitolata “Assegnazioni all’Accademia” e contenente il documento di cui al punto successivo.
1771 Sconosciuto
Copia di una lettera tratta dal registro della cancelleria prefettizia e quindi scritta dal podestà di Verona alla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, per significare come, anche per l’introduzione della coltivazione della seta, la quantità di legname da bruciare sia aumentata nella provincia di Verona e come tale legname sia quello che per la via dell’Adige giunge dal Trentino con un costo gravosissimo dovuto al dazio, mentre il dazio del legname che giunge dal territorio sia molto inferiore come si sia tralasciata la coltivazione di alberi da legname nei monti della provincia con effetti anche disastrosi. Per sanare tale situazione propone di ridurre il dazio per il legname proveniente dal Trentino.