Antonio Tiraboschi, Cancelliere provinciale alla sanità, chiede all’Accademia di Agricoltura, di Verona di rivelare il sistema da lei conosciuto per liberare dall’acqua stagnante alcuni terreni che ne sono invasi per gli allagamenti avvenuti in alcune zone della provincia di Verona (Probabilmente per lo straripamento dell’Adige).
N-carte: 1
1772 Sconosciuto
Antonio Cagnoli scrive a Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona – per comunicargli di aver saputo da Cristoforo Pilati, che si è recato ad Avio per vedere gli effetti del rimedio, colà proposto per la moria dei gelsi, che ha visto i gelsi curati ma, che non avendoli visti prima infetti, non è in grado di valutare la validità del rimedio. Descrive tale rimedio anche se una parte dello stesso viene tenuta segreta. Alcuni bresciani, non l’Accademia, hanno chiamato quelli di Avio col pagamento solo del viaggio e del mantenimento ma questi rimandano a Primavera l’intervento sostenendo di rivelare allora anche il segreto. Il Bettoni non condivide tale rimedio anzi ne ha proposto e pubblicato un altro.
1772 Sconosciuto
Giacomo Angelini scrive a Michelangelo Locatelli in risposta alla sua del 13 Agosto per fargli sapere che ad Ala nessuno presta fede al rimedio contro la malattia dei “Morari” (gelsi per bachi da seta) che pretendono di aver trovato Cristoforetti e Fava. La comunità di Ala non ha mai applicato tale rimedio e non si sa se i due l’abbiano applicato ai loro gelsi e con quali risultati.cambiando discorso riferisce di non avere stoffa simile a quella inviatagli da Locatelli ma che ne invia una leggermente diversa, asserendo che se la vorrà proprio uguale farà tingere la seta per soddisfarlo.
1772 Sconosciuto
Girolamo Marani su indicazione di Agostino Pignolati, si è procurato un barile del residuo del materiale utilizzato nella concia delle pelli allo scopo di usare tale residuo per la cura dei gelsi malati, e chiede all’Accademia di indicargli come e dove dovrà essere usato: su quali gelsi ammalati o sani.
1772 Sconosciuto
Alcuni bresciani si sono tassati di uno Zecchino a testa per raccogliere una somma da destinare come premio a chi troverà un rimedio sicuro e sperimentato alla malattia ed alla moria dei gelsi da seta; sono stati raccolti 120 Zecchini. L’Accademia di Brescia non avendo alcun contributo né pubblico né privato, si è limitata ad indicare nel manifesto il nome del proprio segretario affinché i concorrenti potessero far capo a qualcuno. I signori Fava e Cristoforetti (vedi lettera del 17 Giugno 1772) si sono rivolti al sig. Carlo Bettoni, socio dell’Accademia di Brescia, per averne qualche premio. L’Accademia di Brescia scrive all’Accademia di Agricoltura di Verona per significare che Carlo Bettoni, pur esperto nella materia non intende sbilanciarsi.
1772 Sconosciuto
L’accademia di Udine, a firma Fabio Asquino, ringrazia quella di Verona per l’invio di una dissertazione che è stata letta con grande interesse e ricambia con un volume che raccoglie la prima parte delle memorie della stessa Accademia.
1772 Sconosciuto
Giacomo Angelini (forse un socio dell’Accademia o forse no) amico di Michelangelo Locatelli gli scrive per dirgli che il sig. Picolo assieme a al sig. Rizzini si sono fermati a casa sua ad Ala per riposare prima di proseguire per Rovereto, e gli hanno consegnato un promemoria, in merito al quale l’Angelini consiglia di sentire i signori Fava e Cristoforetti circa le loro esperienze fatte nelle comunità di Ala e di Avio sulla epidemia dei Mori (Gelsi). Infine garantisce che la nuova maestra da lui mandata e che si chiama Lombardi è veramente brava e che se ci fossero delle lamentele queste devono essere dovute ad invidia delle altre.
1772 Sconosciuto
La Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, a firma Miani ed altro illeggibile, riscontra il ricevimento delle memorie di Zaccaria Betti sui semi del Rusco (sic), di Michelangelo Locateli sulle abbandonate coltivazioni di vaste tenute comunali, di Giulio Cesare .. Per la scoperta di nuovi prodotti utili agli umani bisogni.
1772 Sconosciuto
L’Accademia Agraria di Padova, a firma di Alberto Colombo e di Angelo Gualandi, ringrazia l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona per l’invio delle memorie che trattano come sostituire la legna con altre sostanze per produrre calore.].
1772 Sconosciuto
I soci dell’Accademia di Agricoltura di Rovigo inviano all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona un libro di poesie composte per le nozze di Francesco Morosini con Loredana Grimani, non perché tali composizioni possano meritare le lodi degli Accademici ma per dimostrare la propria grande stima per essi e in parte possano ricambiare i testi inviati da Verona. Sperano di poter presto offrire all’Accademia di Verona qualcosa di più importante e di più confacente alle loro specializzazioni.