Delibera dell’Eccellentissimo Senato che approva la costruzione della strada dai monti Lessini a Verona e ne detta le regole, che approva l’uso del legname affidandone il controllo all’Accademia, che approva il premio di trecento Ducati ai fratelli Mazzonelli che per primi hanno scoperto la possibilità di usare la legna della Lessinia.
N-carte: 1
1775 Sconosciuto
Gli Accademici Agostino Pignolati, Giovanni Sagramoso, Felice Gaioni e Zaccaria Betti rivolgono al Podestà di Verona una lettera nella quale, dopo aver descritto i problemi relativi alla costruzione ed adattamento della strada che dai boschi della Lessinia conduce a Verona, chiedono l’appoggio dell’autorità per tutte le risorse necessarie a risolvere il problema.
1775 Sconosciuto
Copia della lettera con la quale Angelo Carminati – Capitano e Vice Podestà di Verona – invia alla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti la lettera con gli allegati che gli è stata scritta da Zaccaria Betti sul problema della strada dai monti Lessini alla città di Verona e di cui si è indicato nei punti precedenti.
1775 Sconosciuto
Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia – scrive al Capitano e Vice Podestà di Verona per spiegargli come sia possibile non solo costruita una strada che permetta il trasporto del legname scoperto nei boschi della Lessinia in città, e a questo scopo gli allega copia di atti e statuti esistenti già da tempi molto lontani, il primo è del 1224, ed anche dichiarazioni di Ingegneri sulle loro attività di allargamento delle strade esistenti.
1775 Sconosciuto
Copia della lettera di Zaccaria Betti al Capitano e Vice Podestà di Verona citata precedentemente con la stessa data.
1790 Aprile
Sentenza del Consiglio di Stato del Re di Francia che revoca dal primo Giugno 1790, ad un certo Alexis Dumont l’incarico di fornire polvere da sparo e salnitro allo Stato, su offerta dello stesso Dumont, avendo verificato che le condizioni pattuite non sono più convenienti. I compiti prima affidati al Dumont saranno svolti direttamente da un’attività statale e ad essa verranno dati i magazzini, le raffinerie, i mulini e tutto ciò che era stato dato in affitto al concessionario.
1775 Maggio
Gasparo Moro e Lancillotto Maria Renier, a nome della Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, approvano il progetto relativo al prosciugamento delle valli veronesi, ed anzi sollecitano il Colonnello Lorgna ad ultimare i lavori già affidatogli. Si congratulano per la nomina e l’elezione dei nuovi Soci alle cariche accademiche, certi che questi proseguiranno l’opera dei predecessori. Infine comunicano che al Segretario perpetuo dell’Accademia – Zaccaria Betti – e ai suoi discendenti è stato assegnato il titolo di Conte con lo stesso decreto che stabilisce le opportune provvidenze nei confronti di chi coltiva tratti delle pubbliche strade o altri fondi pubblici destinati al pascolo del bestiame.
1775 Maggio
Copia di una lettera della Pubblica Accademia di Agricoltura di Verona ad Angelo Carminati, Vice Podestà e Capitanio di Verona, firmata da Leonardo Brenzoni, Michele Angelo Locatelli e da Zaccaria Betti – Segretario perpetuo. La lettera tratta del problema del “Pensionatico” (cioè del diritto di pascolo senza limiti sui terreni non coltivati) affermando che mai nel Veronese era stato sottoposto ad una legge sul pensionatico, come affermano invece i pastori dei sette comuni (non dice quali) che si rifanno a certi privilegi concessi prima dai signori della Scala e poi dai Visconti, ma né Mastino, né Alberto della Scala né poi hanno parlato di un tale esorbitante pretesa, ma limitandosi a parlare di approvvigionamento del sale sciogliendoli dalle fazioni coi vicentini. Passati poi quei territori sotto il dominio veneto con le “ducali” del 1404 furono confermati i privilegi, ma senza parlare di pensionatico, ed altresì il consiglio dei Dieci nel 1659, nel 1662, e nel 1664 si limitò ad assolvere quei Comuni dalle molestie dei conduttori dei dazi. La lettera continua con le varie leggi riguardanti i privilegi dei sette comuni, alla fine della quale risulta che se un possessore di terre vuole ospitare delle pecore non sue può farlo, ma tele uso è comunque dannoso in quanto le pecore escono dal territorio concesso e pascolano sulle strade e su terreni coltivati. Se, come avviene nel Bolognese, i padroni dei territori che ospitano le pecore fossero tenuti a ripagare i danni forse il fenomeno si attenuerebbe.
1775 Maggio
Copia di una lettera che Alvise Mocenigo, Duce dei veneziani scrive al nobiluomo Angelo Carminati, Capitanio di Verona, per chiedere, magari con l’aiuto dell’Accademia Agraria, “..quando costà vi fosse ”, di comunicare eventuali alienazione di terreni , alvei, strade, di pubblico diritto regio da parte di qualunque magistrato, ufficio o carica, che invece debbano restare liberi a beneficio delle popolazioni suddite per l’alimento del bestiame come stabilito dall’Eccellentissimo Senato.
1775 Maggio
Un personaggio veneziano dalla firma illeggibile scrive a Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia di Agricoltura di Verona – per ringraziarlo della lettera che gli ha inviato contenente i progetti fatti da Felice Gaioni sul prosciugamento delle Valli Veronesi, ed elegia l’operato dell’Accademia sempre instancabile nel cercare il modo di aumentare la ricchezza pubblica e privata; e si impegna a favore dell’opera progettata.