Giovanni Arduino, certamente un magistrato della Serenissima, fa riferimento alla lettera di protesta dei proprietari dei boschi di Chiesa Nuova e di Erbezzo (vedi documento del 16 marzo 1779), inviata dalla stessa Accademia con nota del 30 Marzo, riferendo che qualcuno è rimasto colpito da detta denuncia e vuole andare a fondo alla cosa e sperando che tutto si risolva in favore dell’Accademia invita Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia – a trasmettere le copie legalizzate di tutti i documenti relativi.
N-carte: 1
1779 Aprile
La Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, a firma Francesco Rota ed Antonio , si compiace con l’Accademia di Agricoltura di Verona per la riuscita della macchina idraulica per irrigare i campi messa a punto dalla famiglia Schiappardina ma ritiene opportuno aspettare ancora per verificare in un tempo più lungo se detta macchina non presenti difetti.
1779 Sconosciuto
Copia di un Mandato del “Capitanio” e Vice Podestà di Verona, Antonio Piovene nel quale su indicazione dell’Accademia dà mandato a Matteo Faccio di svolgere le funzioni di “Soprastante” per vigilare sull’esatto adempimento delle norme stabilite per il taglio e il trasporto degli alberi dei monti Lessini, e per questo gli da l’autorizzazione ad adoperare lo “Schioppo” o “delle armi lunghe permesse dalla legge”
1779 Marzo
Copia di una lettera, datata 16 Marzo 1779, indirizzata al “Serenissimo Principe”, nella quale viene denunciata da parte di un certo Angelo Giacomazzi, a nome dei proprietari dei boschi della località di Chiesa Nuova e di Erbezzo, nei Monti Lessini, la malafede dell’Accademia di Agricoltura di Verona, che non solo ha estorto agli stessi proprietari l’assenso al taglio del legname con due soldati che accompagnavano il suo agente, ma non ha tenuto conto della contrarietà dei comuni citati alla costruzione della strada.
1779 Marzo
Relazione di un socio dell’Accademia di Agricoltura di Verona che non si firma, sull’esame di una macchina presentata dal sig. Giacomo Schiapardina, macchina per prelevare l’acqua del fiume per irrigare. Il responso è positivo ed accompagnato anche da un bilancio fra costi e benefici.(la lettera del Novembre 1778, nella quale viene descritta la macchina è attribuita a “Giacomo Schiappardina”, ovviamente uno dei due nomi è errato)
1779 Sconosciuto
La ditta Guidottini e Faccioli dichiara la spesa incontrata per il taglio di 500 piante e l’assortimento di pezzi che ne sono stati ricavati.
1779 Sconosciuto
Documento uguale nel significato a quello di cui al punto precedente, ma più dettagliato.
1779 Sconosciuto
Nicola Mazzonelli notifica ad un certo “Massaro” di non è chiaro cosa, che intende tagliare duecento piante nell’anno corrente.
1779 Sconosciuto
Agostino Pignolati, su richiesta della deputazione dell’Accademia alle selve Lessine, stabilisce che il prezzo delle piante nella selva di campo rotondo sia di 2 Lire e 10 Soldi.
1779 Febbraio
Ignazio Saibante – Nunzio della città di Verona – scrive all’Accademia o meglio al suo Segretario perpetuo per ragionare sul pagamento del quinto anno al collegio veterinario di Padova. Dalla pessima grafia è difficile comprendere quale sia il pensiero dello scrivente, l’ipotesi più probabile è quella di una lettera interlocutoria nella quale si esaminano sia la possibilità di pagare da parte dell’Accademia l’anno di corso non previsto, sia il rischio che lo stesso non sia l’ultimo.