Documento in latino (maccheronico) presentato al Vice Podestà di Verona da un avvocato (dal nome illeggibile) che rappresenta un certo sig. Franco Rizzi e col quale richiamando tutta una serie di leggi e di norme stabilite dall’autorità della Repubblica, diffida chiunque ad operare qualsiasi fatto illecito (evidentemente con danno del citato sig. Rizzi).
N-carte: 1
1779 Sconosciuto
Francesco Olibon scrive a Matteo Faccio chiedendo un incontro per la stessa sera o per l’indomani mattina.
1779 Sconosciuto
Certo Ignazio Saibante ringrazia l’Accademia di Agricoltura di Verona per averlo incaricato di rappresentarla presso le autorità della Repubblica circa la protesta dei “villici” proprietari dei boschi di Chiesa Nuova, e di avergli inviato tutta la documentazione necessaria. Ritiene peraltro di attendere prima il parere della Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti, i cui componenti sono ora fuori città.
1779 Maggio
Copia di un decreto del Senato della Serenissima Repubblica con il quale viene riconosciuta l’utilità di prolungare di un anno il corso presso il Collegio Veterinario di Padova invitando il Magistrato dei Beni Inculti a provvedere a tutte le spese correnti e a fornirlo di tutte le carte necessarie.
1779 Maggio
Ignazio Saibante – Nunzio della città di Verona – comunica a Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia – di aver inviato la replica alla “Ducale” scritta dai villici proprietari delle selve dei monti Lessini, al marchese Giovanni Sagramoso perché egli la esibisca all’Accademia, e ciò per incarico di Giovanni Arduino, ma anche per il proprio dovere in qualità di cittadino di Verona.
1779 Sconosciuto
Copia delle dichiarazioni rilasciate in date diverse da alcuni abitanti di Chiesa Nuova circa il loro assenso sia alla costruzione della strada che da Chiesa Nuova deve arrivare a Verona, sia di sottomettersi alla disciplina emanata dall’Accademia di Agricoltura di Verona per tutto ciò che riguarda il taglio del legname dei loro boschi. X XXXXXXXXXXXXX XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
1779 Sconosciuto
Giovanni Smania chiede all’Accademia di Agricoltura di Verona di poter utilizzare, nell’anno in corso, altre cinquecento piante, visto l’esito felice delle piante accordatogli nell’anno precedente.
1779 Aprile
Ignazio Saibante, Nunzio della città di Verona, sollecita all’Accademia la “Ducale” che gli è stata annunciata da Giovanni Arduino e che deve servire a smentire le denunce contenute nella supplica di alcuni “…villici temerari…”.
1779 Aprile
Giovanni Arduino ha ricevuto le lettere che aveva chiesto nel documento di cui al punto precedente (circa la denuncia dei proprietari dei boschi dei monti Lessini) e ne ha informato in via breve uno dei due Deputati all’Agricoltura, certo “Rota” il quale ha consigliato di investire della cosa direttamente la Deputazione sopra l’Agricoltura che certamente prenderà le parti dell’Accademia. Arduino, che scrive a Zaccaria Betti – Segretario perpetuo dell’Accademia – dà alcuni consigli sul come confezionare la lettera; per esempio sottolineando i grandissimi vantaggi tratti dalla città da quanto si è fatto. Inoltre lo stesso Arduino ha coinvolto il marchese Saibante – nunzio della città di Verona – nonché il Sig. Alvise Contarini uscito da poco dal Consiglio dei Savi, che consiglia di trovare subito la “Ducale” relativa all’affare, che viene subito recuperata ed inviata al marchese Giovanni Sagramoso – Accademico – perché venga consegnata al Vice Podestà e da questi inviata alla Deputazione sopra l’Agricoltura.
1779 Sconosciuto
“Promemoria delle incombenze che si assegnano a Matteo Faccio come Soprastante interinale delle Selve Lessine”. Documento probabilmente preparato dall’Accademia e che viene consegnato a Matteo Faccio il 20 Aprile 1779 come recita una nota a piè di pagina.