In riscontro alla lettera del tipografo Paolo Libanti di cui al n. 406, l’Accademia spiega allo stesso i motivi che l’avevano indotta, dopo la notizia dell’incendio che aveva colpito i suoi laboratori e le successive voci d’un suo abbandono dell’attività, a rivolgersi ad altra tipografia per le sue pubblicazioni. Con questa, comunque, ha concluso un contratto valido per un solo anno, al termine del quale l’Accademia potrà approfittare delle sue offerte se saranno giudicate convcenienti.

Minuta della risposta dell’Accademia alle due comunicazioni della Casa di Ricovero di cui ai nn. 408 e 409. L’Accademia si dice disposta a versare £ 20 per la legna ricavabile dalle piante svelte dal vento; quanto all’aumento di fitto, accetta di aunentarlo di £ 20 in più fin dal prossimo novembre a condizione che la legna sia delle piante atterrate dal vento sia di quelle che andranno tagliate resti a disposizione dell’Accademia, la quale provvederà a piantare le nuove piante di pesco.

Minuta della lettera con cui l’Accademia invita i soci revisori Giacinto Toblini e Luigi Menegazzi a prendere in esame il conto preventivo accademico relativo al triennio 1848-1850 per poi riferirne alla stessa.

Minuta della lettera indirizzata al conte Pietro Cavalli, con cui gli si affida l’incarico di esaminare gli opuscoli di cui al n. 309 donati all’Accademia dal socio onorario Andrea Casazza di Ferrara.