Alcuni Soci e precisamente: Carlo Tonini, Giuseppe Ganz, Massalongo, Edoardo di Betta e Stefani di Stefani, vista la molteplicità e la varietà degli studi dell’Accademia,.propongono alla Reggenza di dividere l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona in sezioni culturali diverse, e cioè Sezione Fisico-Matematica; Sezione Chimico-Tecnologico-Agricolo; Sezione Economico-Commerciale e Sezione Scienze mediche e Naturali. Ogni Socio dovrà iscriversi ad una o più Sezioni, il che faciliterebbe la scelta dei giudici su materie scientifiche e la nomina di nuovi Soci potrebbe essere fatta in base alle carenze di Soci in una o nell’altra Sezione.
DocType: Lettera
1856 Aprile
I Soci Conservatori del Museo accademico: Giuseppe Lenotti ed Edoardo di Betta informano la Reggenza dell’Accademia di aver ricevuto dal Conte Gio Batta Buri l’Erbario Moreniano, secondo l’incarico che avevano ricevuto il 17 Marzo u. s. L’erbario è composto da trenta fascicoli che sono stai elencati in un prospetto inventariale, una copia del quale è stato lasciato al donatore.
1856 Marzo
La commissione, formata dai Soci Gaetano Spandri, Paolo Vignola ed Enrico Storari, incaricata di esaminare il “Collettore della luce” proposto dal Socio Bertoncelli (vedi nota del 18 Aprile 1855), dopo aver espresso l’ammirazione per gli studi e gli sforzi con i quali i Bertoncelli con il suo strumento ha cercato di ottenere la quantità di luce lanciato in un giorno dal Sole, deve riferire che non si può con il suo “Termofotometrografo” ottenere un risultato sicuro per la difficoltà di valutare la forza delle tinte (evidentemente dello spettro) mediante la scala di confronto, e di calcolare a qual grado del suo strumento corrisponde ciascuna tinta.
1856 Luglio
Ulteriore lettera di Antonio Tortella all’Istituto Lombardo di Scienze Lettere ed Arti di Milano, che per difendere il proprio punto di vista sulle malattie del riso e delle viti allega la trascrizione di una serie di lettere, alcune proprie ed altre di terzi, che sembrano dargli ragioni.
1856 Marzo
Bernardino Grigolati, Depositario, propone alla Reggenza dell’Accademia di sostituire la stufa esistente, che manda fumo e che in inverno non riscalda abbastanza con una di argilla della ditta de Michele per una spesa di 16 Talleri.
1856 Marzo
Giuseppe Grimaldi e Giacobbe Maddalena scrivono all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, per denunciare un uso scorretto della pesa di Porta Vescovo, sopratutto a causa della ditta Falacchini che, dicono, all’ombra della R. Finanza compie praticamente delle truffe, come quella ad esempio di rilasciare bollette per una ripesatura dei carri senza averla fatta in realtà. Tutto ciò provocherebbe dei danni al Grimaldi e al Maddalena che in caso di mancato intervento dell’Accademia si vedrebbero costretti a sospendere il pagamento dell’affitto.
1856 Febbraio
Il Conte G. B. Buri avvisa l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona che vuole regalare alla stessa il proprio erbario raccolto ed illustrato dal concittadino Moreni. Si rende conto che con il progredire della scienza tale raccolta ha perso un poco della sua importanza, ritiene comunque che una simile raccolta debba se non altro conservata, e chiede che qualche persona capace si prenda il disturbo di ricevere la consegna e garantisca la regolarità del trasporto.
1856 Febbraio
la I. R. Delegazione Provinciale di Verona invia all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti l’avviso gia ricevuto dall’Accademia e indicato nel documento del 10 Febbraio (vedi).
1856 Febbraio
Lettera firmata forse Fasso Forti che informa la Presidenza dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona di una lettera accluse del professor Bianconi di Bologna che chiede l’importo del suo credito pari a £ 88,40 e cioè a £ Austriache 102,99. La scrivente prega di emettere a suo nome un mandato per tale somma.
1856 Febbraio
La Congregazione Municipale di Vicenza, informata del fatto che l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona intende organizzare nel corrente anno una esposizione degli oggetti industriali come già fatto l’anno precedente nella città di Vicenza, invia all’Accademia copia del catalogo pubblicato in quell’occasione.