Un certo Antonio Zinco scrive al Presidente dell’Accademia per presentare alcune sue osservazioni sull’incrocio fra dei bachi da seta con alcuni bozzoli (sic) perché le faccia conoscere all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona. Chiede anche un cenno di riscontro.
DocType: Lettera
1856 Maggio
La I. R. Delegazione Provinciale di Verona trasmette all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti 50 esemplari di un opuscolo sulla coltivazione della razza dei cavalli, per l’importanza che tale ramo di economia rurale riveste per la nazione.
1856 Maggio
La I. R. Delegazione Provinciale di Verona invia all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti copia della lettera del Consolato Francese al Luogotenente Veneto, nella quale vengono indicati i modi per agevolare l’invio degli oggetti a Parigi per l’esposizione agricola del 1856.
1856 Maggio
La Reggenza dell’Accademia informa il Corpo Accademico della proposta di cinque Soci, Tonini, de Betta, Ganz, Massalongo e de Stefani, di istituire una Società Agraria sull’esempio di quella del Friuli. Il Corpo Accademico decide di affidare ad una commissione formata dai Soci Messedaglia, Camuzzoni, Calza, l’esame e il parere sulla proposta.
1856 Maggio
Riscontro del signor Gaetano Gaspar alla lettera dell’8 maggio 1856 (vedi) nella quale lo stesso pur dispiacendosi di dover lasciare la casa informa che si atterrà a quanto indicatogli dall’Accademia.
1856 Maggio
Un certo Adolfo Sennoner (?) della Società Imperiale dei Naturalisti di Mosca, scrive al Segretario perpetuo dell’Accademia – Messedaglia – per invitare l’Accademia ad entrare in corrispondenza con la Società Moscovita, che produce opere in tedesco, offrendosi anche come tramite per l’invio delle opere nei due sensi.
1856 Maggio
Il Socio Prof. Abramo Massalongo, incaricato assieme al collega Carlo Tonini di occuparsi della stampa della Malacologia veronese del defunto Socio Luigi Menegazzi denuncia al Presidente dell’Accademia che la stampa delle tavole annesse al libro non è neppure cominciata per l’indolenza dei litografi Fioravanti Penutti ai quali erano state consegnate già dal Giugno del 1855. Lo scrivente forte dell’incarico ricevuto, e in accordo con il collega Tonini, ha ritirato le tavole dell’opera del Menegazzi. Prima di decidere altri passi ne informa il presidente consigliando di affidare il lavoro alla litografia Kier in Venezia, la migliore del Veneto. Lui stesso potrebbe portare le tavole a Venezia dovendosi recare in quella città per affari suoi.
1856 Aprile
il giardiniere Giobatta Tommasi, scrive alla Reggenza dell’Accademia,per proporre che la casa annessa all’orto botanico, in quel momento occupata da un venditore di libri, sia invece affittata a lui che è un giardiniere e può quindi seguire bene l’orto botanico, ora destinato allo smercio di piante e di fiori. Dichiara di essere disposto non solo a pagare l’affitto ma anche a dividere con l’Accademia i proventi della vendita delle piante e dei fiori.
1856 Maggio
La I. R. Delegazione Provinciale di Verona trasmette all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti un progetto non indicato, (si vedrà dai successivi documenti che si tratta del progetto di attivazione di un Istituto Agrario Provinciale) perché l’Accademia lo esamini sotto l’aspetto di utilità e di opportunità, trasmettendo poi tale parere alla Delegazione con la restituzione del progetto.
1856 Luglio
Lettera che invia alla commissione formata dai Soci Manganotti, Camuzzoni e Messedaglia le proposte dei temi del concorso triennale, proposte avanzate da alcuni Soci, per un esame e la scelta di quella da metter a concorso.