Giuseppe A. Pachera – Socio Corrispondente – che ha ricevuto dall’Accademico Alessandro Pignolati il quesito del Consiglio di Reggenza sulla suddivisione del territorio in 39 porzioni, risponde direttamente alla Reggenza proponendo un ordine diverso di elencazione dei paesi che ricadono nel territori a lui assegnato.
DocType: Lettera
1793 Dicembre
Senza intestazione, data o indirizzo, ma firmata da Giovanni Tommaselli – Socio Corrispondente – sembra piuttosto parte di una lettera, nella quale comunque vengono descritti il territorio, i paesi e gli aspetti geografici della porzione con il numero XXI.
1793 Novembre
Un certo Dott. Mori descrive ad Antonio Cagnoli – Segretario perpetuo dell’Accademia – un rimedio alla malattia dei gelsi detta “del Falchetto”, rimedio valido anche per altre piante, da frutta e non.
1793 Agosto
Un gruppo di proprietari delle terre inondate dal Tion fra cui Giuseppe Bon e Carlo Maria Agostini sollecitano l’Accademia, che già si è tanto prestata, a far entrare nel consorzio anche coloro che pur essendo nelle stesse condizioni, non ne fanno ancora parte.
1793 Aprile
Alessandro Albrizi, della Deputazione alle Tariffe ringrazia per le osservazioni meteorologiche, mediche e agrarie relative all’anno appena decorso.
1792 Luglio
Il parere di Alessandro Murari Brà sulle dissertazioni relative al concorso su “quali sarebbero i mezzi più conducenti ad ampliare il prodotto, e le manifatture delle lane Nazionali”. Egli ritiene buona quella col motto “Industriae nihil impossibile”, seppure con qualche carenza, per cui propone di dargli metà del premio.Il parere è stato consegnato all’Accademia il 10 Aprile 1792
1792 Marzo
Un torinese (si comprende dall’indirizzo dove usa il titolo di “Monsieur”) prega Antonio Cagnoli di esaudire quanto richiesto nella pagina interna e gli consiglia come fare. Nella terza pagina con altra ortografia vien ricordato che l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona aveva stabilito che la dissertazione “Tunc bene fortis equus .”, giunta in ritardo fosse letta dopo le sei giunte in tempo. Ore le sei sono state giudicate e l’autore di quella in parola richiede che gli venga restituita.
1790 Luglio
Lettera anonima inviata al Segretario perpetuo dell’Accademia – Antonio Cagnoli – nella quale lo scrivente sconosciuto esprime alcune considerazioni sull’uso dei villici di cambiare coltivazioni, come il gelso al posto dell’Ulivo o l’uva al posto del riso; ritiene che sia l’interesse a guidare tali fatti e si augura che si piantino soprattutto olivi.
1788 Marzo
Libro che raccoglie una numerosa serie di documenti relativi al problema della bonifica delle cosiddette valli Ronco e Tomba e che comincia con una lettera del Magistrato all’Adige e della Deputazione alle Valli Veronesi datata 13 Marzo 1788, nella quale dette autorità invitano l’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona a verificare i vantaggi che si avrebbero nel bonificare le valli suddette. Segue una relazione di Alessandro Carlotti e di Giuseppe Marogna, ed infine una serie ci copie di vecchie carte risalenti al 1593, 1609, 1758, 1764, 1771, 1777 e così via.
1787 Dicembre
Lettera di Antonmaria Meschini – Accademico – all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, cui sono stati assegnati i comuni di Romagnano, Zago, Cero, Chiesanuova, Vallo e Roverè come zona di controllo sull’agricoltura, riferisce che l’unico comune dovrà esistono campi coltivati è il Comune di Romagnano; ma questi campi sono “erti e montani” e quindi coltivati a grano con zappa e aratro rischiano di essere resi aridi dalle piogge frequenti che trascinano a valle la terra. È possibile evitare simile disastro terrazzando i campi stessi. La lettera si dilunga sulle cose da fare per incoraggiare tale soluzione.