Copia di una lettera di Cristoforo Minnelli, “Podestà e Vice Capitanio” di Verona con la quale trasmette alla Deputazione sopra l’Agricoltura nel Magistrato dei Beni Inculti i nominativi di quattro nuovi soci dell’Accademia di Agricoltura di Verona nonché di una lettera della stessa.
DocType: Copia
1769 Sconosciuto
Copia di una sentenza emessa dal giudice Girolamo Cavalli nei confronti di Pietro Massagrande e di Franco Fancincan per aver praticato operazioni (non precisate) sulla pubblica strada che da S.Rocco porta alle Lanfardine.
1769 Sconosciuto
Copia dell’estratto degli atti del Consiglio della “Magnifica” città di Verona nel quale il Dott. Mauro Antonio Maffei afferma che con l’elezione dei componenti l’Accademia di Agricoltura, ( diciotto possidenti, quattro soprannumerari, due aggiunti) si sono attuate le indicazioni contenute nel primo e nel terzo Capitolo dettato dal Maggior Consiglio con la “Parte” (delibera) del 23 Ottobre 1968 ed approvata dall’Eccellentissimo Magistrato dei Beni Inculti. Sono da compiersi ancora le Sovrane intenzioni Ducali, espresse nella lettera del 8 Ottobre 1768, tendenti ad aprire e a mettere nell’Accademia tutte le persone interessate ed esperte nella materia. Tale compito viene affidato agli eletti all’Accademia di cui al punto superiore.
1768 Fino al 1973
Copia di una sentenza emessa dal giudice Tiberio Parma Lavezzola contro Donise Peretti reo di aver occupato la pubblica strada per circa quattro piedi mezzo (probabilmente con legname). Il Giudice vista la disponibilità dell’imputato a liberare la strada lo condanna al pagamento di 12 Lire veronesi e a liberare la strada entro il mese di Novembre.
1768 Fino al 1973
Copia di una sentenza analoga a quella precedente contro i signori Pellegrin Lugo ed Antonio Zenato.
1768 Sconosciuto
Copia eseguita il 10 maggio 1768 di una lettera scritta nella stessa data, nella quale un certo Giuseppe Soranzo scrive ad Aloisio Mocenigo, nobile veneziano, nonché a Marco Zeno “Capitanio” di Verona per chiedere l’autorizzazione a piantare negli spalti esterni ed interni della fortezza di Peschiera i cosiddetti “Morari” e cioè gelsi da more necessari per ospitare i bachi da seta, compensando i reggimenti residenti nella fortezza per la perdita del fieno, ed affidando a persona esperta ed intelligente la disposizione degli alberi per non inficiare con le radici le mura e per non creare impedimenti alle funzioni militari.
1850 Settembre
Convenzione seguita tra gli Fu Signori Nobili Marchesi Guerrieri ed i Coloni e i Lavoratori della Campagna di Malavicina, ridotta ad Instrumento per Rogito del Notaio Fu Signor Gianbattista Sabbadini fatto di 2 Marzo dell’anno 1762. [Il documento di 8 pagine formato A4, contenuto in un’altra copertina istoriata, è per quasi 3/4 scritto in latino maccheronico. Dalla lettura si comprende che la “convenzione” mette fine ad una lite fra i Guerrieri ed i loro coloni circa la divisione dei prodotti della campagna stabilendo quanta parte di detti prodotti debbono essere versati ai Padroni.