La ditta Vicentini e Franchini accompagna l’invio all’Accademia delle specifiche relative alle somministrazioni di oggetti di cancelleria per il 1861 e del numero 39 degli Atti Accademici.
DocType: comunicazione scritta
1861 Dicembre
Il socio Depositario comunica alla Reggenza che l’ing. Belisai di Valeggio è debitore di due rate degli interessi sul capitale di lire 6000, per il quale sta scadendo anche la terza rata; precisa che negli ultimi cinque anni quel debitore non ha mai pagato nel tempo prescritto, e mai spontaneamente.
1861 Dicembre
Il Podestà di Verona de Betta trasmette all’Accademia, perché esprima il giudizio di competenza, materiale non precisato relativo a metodo e perfezionamento “di cui si fa merito l’inventore”.
1861 Novembre
Tommasi Nonno all’Accademia: ricorda d’essersi trasferito nel 1852 da Ala a Verona, dando vita qui ad una fabbrica di velluti e stoffe che ha meritato la medaglia d’argento nell’esposizione del 1857 e che ha offerto occasione di occupazione in loco; fa presente che a motivo dei “tristi tempi che ora volgono al commercio in genere e specialmente per il lavoro in seta”, la ditta è in difficoltà e per questo ha ottenuto una sovvenzione dalla Camera di Commercio; chiede la cooperazione anche da parte dell’Accademia per poter proseguire nell’iniziativa già avviata nel 1860 di preparare a questo settore di attività alcuni giovani della città.
1861 Novembre
Il socio Francesco Zantedeschi all’Accademia: informa l’Accademia d’aver legato ad essa con atto notarile tutte le sue pubblicazioni a stampa in circa 32 volumi con la corrispondenza epistolare inedita avuta con accademie e dotti dell’antico e nuovo mondo. Non sono compresi i diciotto volumi de “Le leggi del clima d’Italia”, ancora inediti, che saranno stampati dall’Ateneo di Brescia. Chiede se l’Accademia di Verona sia disposta a pubblicare il primo volume, dedicato al clima veronese. Chiede da ultimo di essere sepolto a Verona.
1861 Settembre
La Congregazione Municipale di Verona trasmette all’Accademia un doppio documento “per quegli usi che troverà di farne”.
1861 Settembre
I soci Pietro Cavalli Peverelli e Giuseppe Lenotti alla Presidenza dell’Accademia: vista la nomina a rappresentanti dell’Accademia in seno al Comitato della Camera di Commercio di Verona per la esposizione di Londra del 1862, tenuto conto della grave situazione in cui si trova la produzione veronese di sete e vini e la non esportazione di nostro riso a Londra, nonché della negativa esperienza dei produttori di vini locali all’esposizione di Londra del 1851 e della non disponibilità dei nostri agricoltori ad incontrare spese per detta esposizione, considerate pure le personali condizioni di salute, rinunciano all’onorevole incarico loro assegnato.
1861 Settembre
Il Presidente della Camera di Commercio di Verona alla Reggenza dell’Accademia: chiede la nomina di altri membri suoi rappresentanti in seno al Comitato filiale in vista dell’esposizione di Londra del 1862.
1861 Agosto
Alessandro Sagramoso alla Reggenza dell’Accademia: in qualità di membro relatore della Cpmmissione accademica per gli studi pratici sul seme dei bachi chiede il versamento di quaranta fiorini, somma per la quale “trovasi in esborso”.
1861 Giugno
Edoardo de Betta all’Accademia: si dice in apprensione per le voci diffusesi di pesci trovati morti alla superficie di alcune acque della Lombardia; sta verificando i fatti, ma ritiene, con altri stsudiosi, che non debba trattarsi di malattia, bensì dell’uso di un’esca detta “coccolo gettato dai pescatori nelle acque, e rinomato per la sua proprietà di inebriare i pesci e di farli morire”. Per il Veronese tali morti sarebbero state segnalate solo a Zevio e nel Mincio presso Peschiera, ma non si ritiene trattarsi di malattia.Quanto alla segnalazione della Deputazione di Valeggio dell’esistenza su pesci morti di pustole vaiuolose, potrebbe invece trattarsi di qualche protuberanza anomala, in quanto le pustole vaiuolose non si manifestano negli animali a sangue freddo.