Appunto preso durante l’adunanza del 15 Marzo 1794 con i temi proposti per il premio di 18 Zecchini e relativo ballottaggio.
DocType: Appunto
1793 Giugno
Appunto di Antonio Cagnoli – Segretario perpetuo dell’Accademia – che detta le linee della approvazione della scrittura privata del passaggio della piantagione dei gelsi da Painelli all’Accademia. Appunto sullo stesso foglio di altra mano che ricorda che dopo 26 anni dovrà farsi nuova richiesta per il possesso della piantagione.
1793 Maggio
Appunto per la successiva stesura del verbale della sessione del 17 Maggio 1793
1793 Maggio
Appunto per segnalare che Salvatore Morelli ha presentato per il concorso a premi un astuccio di strumenti per problemi di matematica.
1793 Aprile
Appunto della Reggenza firmato da Antonio Cagnoli – Segretario perpetuo dell’Accademia – col quale si ordina di mettere a protocollo un trattato sulle Terme di Caldiero.
1793 Gennaio
Appunto con elenco dei voti riportati da vari Accademici per ricoprire diverse mansioni; appunto preso durante la sessione del 16 Gennaio 1793
1792 Maggio
Appunto vergato durante la sessione (Adunanza dei Soci effettivi) del 18 Maggio con alcuni fatti accaduti fra cui la nomina di un nuovo socio e di due soci onorari.
1792 Luglio
Appunto di Giovan Battista Ridolfi, che ritiene meritevole di metà del premio la dissertazione relativa al concorso su “..quali sarebbero i mezzi più conducenti ad ampliare il prodotto, e le manifatture delle lane Nazionali” che porta il motto “Industriae nihil impossibile”, anche perché ritiene che dovrebbe essere meglio scritta.
1792 Luglio
Alessandro Fracassini ritiene come tutti i giudici ritiene meritevole di metà del premio la dissertazione relativa al concorso su “..quali sarebbero i mezzi più conducenti ad ampliare il prodotto, e le manifatture delle lane Nazionali” che porta il motto “Industriae nihil impossibile”.
1792 Marzo
Girolamo dal Pozzo, incaricato dalla Reggenza dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona di giudicare la dissertazione contrassegnata col motto “Tunc bene fortis equus .” (la stessa del documento del 5 Marzo 1792) fa sapere ad antonio Cagnoli – Segretario perpetuo dell’Accademia – che la sua gotta gli ha impedito di valutare a fondo la dissertazione, pur avendone compreso il principio che, secondo l’autore, sarebbe meglio che le arti fossero libere e non legate in corpi.