Archivio dell'Accademia
Un archivio che risale al 1768
L'Accademia vanta il possesso di un archivio che risale al 1768 e che raccoglie in 118 buste migliaia di documenti manoscritti, lettere, manifesti, ricerche, memorie, mappe e carte geografiche autografe, che, anno dopo anno, raccontano la lunga storia dell'Istituto, della città che lo ospita e, per il periodo veneto, della Repubblica Serenissima.
Il Settecento e l'Ottocento
Cronologicamente, il Settecento e l'Ottocento sono secoli ben rappresentati, specie dalla sezione manoscritti (oggi interamente catalogati in Nuova Biblioteca Manoscritta), con i suoi circa quattrocento scritti di soggetto economico e agrario, tra i quali, i gioielli, sono un lavoro di Pietro Montanari sull'arte militare (1768), un rapporto sullo stato economico e sociale della provincia veronese ad opera di Giovanni Scopoli (1837), le tavole di Filippo Alessandro Gianfilippi sui tipi di pesca praticati sul Lago di Garda (1838), la monumentale monografia di Alfonso Zenetti sulla bonifica delle Grandi Valli Veronesi.
Fondo Zantedeschi
Il Fondo Zantedeschi anch’esso catalogato per una grande parte in Nuova Biblioteca Manoscritta, ricchissimo di pubblicazioni a carattere scientifico concernenti la fisica del XIX secolo.
Altri documenti acquisiti
Sono stati, inoltre, acquisiti documenti di Luigi Buffatti, già presidente della Banca Popolare di Verona, del politico Giuseppe Trabucchi, dello stampatore Giovanni Mardersteig, di Mario Carrara, già direttore della Biblioteca civica, di Renzo Chiarelli, già soprintendente ai beni artistici e storici di Verona, del latinista Giambattista Pighi, già rettore vicario dell'Università di Bologna, di Olindo Viviani, già vice-direttore della Biblioteca civica di Verona e segretario della stessa Accademia, di Vittorio Cavallari de Caballaria, medievalista e co-fondatore dell'Istituto per gli studi storici veronesi, di Bruno Bresciani, amministratore locale, politico e storico e di Ottorino Murari numismatico veronese.
Complessivamente, la parte più significativa dei titoli va alla storia dell'arte e alla storia della città, dall'agricoltura e alle scienze naturali.
Per quanto riguarda la storia di Verona, la sezione locale, ricchissima, presenta una nutrita serie di edizioni rare.
Costituiscono una sezione molto ricca della biblioteca i periodici, parecchi dei quali in lingua straniera, per lo più riguardanti le scienze naturali e agrarie, in grande maggioranza ottenuti per scambio con altre istituzioni culturali italiane e straniere.
Fondo Carlotti
proveniente da una donazione testamentaria del marchese Felice Carlotti,
composto in larga parte da edizioni del XVI e XVII secolo tutte attinenti a Verona e provincia
Fondo Vanzetti
con la storia della bonifica agraria italiana,
e la collezione di incisioni dell'artista tipografo Renzo Sommaruga.